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A Brescia Minini si dimette e raddoppia

Stefano Luppi

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La Fondazione Brescia Musei, ente partecipato dal Comune per il 92% del capitale azionario con il resto suddiviso in parti uguali tra Fondazione municipalizzata Asm, Fondazione bancaria Cab e Camera di Commercio (questi ultimi due enti in uscita tra molte polemiche in città), ha di nuovo un Consiglio di gestione dopo le dimissioni, il 17 febbraio scorso, dell’ex presidente Massimo Minini (entrato in carica nel 2014, sarebbe dovuto restare fino al 2017).

A seguito di un bando comunale chiuso lo scorso 7 marzo l’ente locale nomina nel nuovo organismo direttivo cinque persone: Bruno Barzellotti e Mario Mistretta, entrambi notai, Francesca Bazoli, banchiere e figlia del presidente di Banca Intesa Giovanni Bazoli, l’ingegnere Nicola Berlucchi, Umberta Gnutti, presidente del «Club di restauro» del Poldi Pezzoli di Milano.

Ora il Comune pare intenzionato a chiedere a Minini, gallerista molto noto in Italia e all’estero, di assumere di nuovo la carica di presidente, mentre a completare l’assetto direttivo c’è Roberto Cammarata, nominato da Fondazione Asm. Resta invece in carica il direttore di Brescia Musei Luigi Maria Di Corato, il cui contratto da 80mila euro annui scade il 30 settembre 2018.

La Fondazione bresciana, con il bilancio in attivo negli ultimi due anni, ma numerosi problemi precedenti, grazie a un nuovo statuto recentemente approvato gestirà per vent’anni il Museo della Città di Santa Giulia, la Pinacoteca Tosio Martinengo (che dovrebbe riaprire, riallestita, nel 2017), la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, il museo romano, quello del Risorgimento e delle armi e la zona archeologica composta da Teatro e Foro.

Negli ultimi anni la vita di questo ente è stata particolarmente travagliata: il predecessore di Minini, Agostino Mantovani, nel 2008 si dimise e arrivò il commissariamento durante il quale ci fu uno scandalo che vide al centro, secondo l’accusa, un numero di spettatori «gonfiato» per le mostre organizzate a Santa Giulia dalla società Artematica. Poi appunto Minini divenne presidente, salvo poi dimettersi quando parte dei membri del Consiglio decise di abbandonare.

Stefano Luppi, 11 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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