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Redazione GdA
Leggi i suoi articoliPoco più di un anno fa, nelle pagine di questo giornale, Walter Guadagnini intervistava Lorenza Bravetta in occasione dell'inaugurazione di Camera, Centro italiano per la fotografia sorto a Torino con ambizioni importanti, come dimostrava anche la mostra di Boris Mikhailov scelta per aprire la stagione espositiva. Oggi, piuttosto a sorpresa, i protagonisti di quell’intervista si danno il cambio: Lorenza Bravetta esce e al suo posto entra Walter Guadagnini (da molti anni titolare della sezione «Fotografia» di «Il Giornale dell’Arte»), che si insedia al volo, inaugurando la mostra di Ai Weiwei già nel ruolo di direttore.
I due protagonisti della vicenda sono piuttosto laconici sulle ragioni di questo avvicendamento: la direttrice uscente rivendica come «in questa prima fase il centro abbia ottenuto con successo di essere riconosciuto come punto di riferimento per la fotografia, a livello nazionale, ma anche internazionale» e afferma la propria volontà di continuare a dedicarsi alla fotografia seguendo altri progetti, non solo di ambito torinese, mentre il neodirettore chiede tempo per rivelare le proprie intenzioni, dichiarando al nostro giornale: «Oggi posso solo dire che sono molto contento e orgoglioso di questo nuovo incarico, anche se salire in corsa non è mai facile. Per il momento la programmazione terrà fede agli impegni già assunti, peraltro di grande qualità. Per definire la programmazione futura devo approfondire ancora la mia conoscenza del luogo, del territorio e delle attese, interne ed esterne. Quello che ho già visto è un gruppo di lavoro estremamente professionale ed entusiasta, quindi sono molto ottimista sul futuro di Camera». Guadagnini, classe 1961, trentino basato a Bologna che vanta origini torinesi per parte di madre, ha diretto dal 1995 al 2004 la Galleria Civica di Modena, portandola a divenire un punto di riferimento del panorama fotografico nazionale, ha curato mostre in Italia e all’estero (tra le più recenti, l’antologica di Gabriele Basilico all’UniCredit Pavillon di Milano e la rassegna «Italia Pop. L’arte negli anni del boom», tuttora in corso alla Fondazione Magnani Rocca di Traversetolo) e ha scritto e curato importanti volumi di storia della fotografia.
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