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Elena Correggia
Leggi i suoi articoliTesti dedicati ai viaggi e alle scoperte geografiche, alle scienze, ma anche preziose legature e libri d’artista con «scelte un po’ per tutte le tasche e tutte le bocche, puntando però sulla qualità storico-documentaria delle opere». Questo il taglio che avrà l’asta di libri, manoscritti e autografi allestita da Pandolfini a Firenze il 13 maggio, così come racconta Cristiano Collari, da poco nominato a capo del dipartimento, oltre che responsabile della sede milanese della casa d’aste. Fra i libri dedicati ai viaggi, di spiccato interesse sono alcune raccolte di lettere scritte dai missionari gesuiti agli albori della loro opera di evangelizzazione, come il raro gruppo di missive pubblicato nel 1565 provenienti da Brasile, Africa, Goa, Malacca, Cocincina e Giappone, alcune di Francesco Saverio (stima 4-6mila euro). Nutrita anche la sezione degli atlanti, fra cui spicca un portolano del Mediterraneo, prodotto in Francia nel XVII secolo (4-6mila). Benché destinato all’uso pratico, si tratta di un manoscritto miniato su pergamena di particolare pregio decorativo e piuttosto raro, anche per il dettaglio geografico che insiste sulla descrizione dei ricoveri costieri per le navi.

Portolano del Mediterraneo, Francia, XVII secolo, stima 4-6mila euro. Courtesy Pandolfini Casa d’Aste
L’asta, organizzata per temi, prevede anche un nucleo di opere sull’arte venatoria, «che sta già riscuotendo un notevole interesse fra i collezionisti», afferma Collari. Si va da una rara prima edizione di una delle poche opere antiche sui cani, stampata a Norimberga nel 1685 (300-500) a un testo francese del 1585 di falconeria corredato da 30 xilografie di uccelli rapaci (2-3mila) fino al Venationes ferarum, avium, piscium di Stradano con una ricca serie di scene di caccia e pesca acquerellate a mano (10-15mila). In un’altra sezione incentrata sui vulcani e i terremoti primeggia la prima edizione di un testo del 1776-79 sui Campi Flegrei di William Hamilton che, in qualità di inviato britannico a Napoli, si trovò in posizione privilegiata per studiare i vulcani da vicino. Per documentare questi fenomeni commissionò all’artista Pietro Fabris una serie di disegni che qui completano l’opera in forma di incisioni (40-60mila). «Questa tipologia di opere incentrate sui movimenti e sconvolgimenti della terra che hanno contraddistinto il sud Italia vantano un collezionismo internazionale molto attento, soprattutto americano», aggiunge Collari.

«Campi Phlegraei», 1776-9, di William Hamilton, stima 40-60mila euro. Cortesia di Pandolfini Casa d’Aste
Non mancano poi alcuni titoli dedicati alla questione femminile, ante litteram. A cominciare da un importante libro scientifico, Discorsi sopra le metheore d’Aristotele, scritto dall’intellettuale dalmata Vito de Gozze nel 1584 (2-3mila). L’opera è dedicata dalla moglie dell’autore, la filosofa e letterata Maria Gondola, all’amica poetessa Flora Zuzzeri, che era invece stata fortemente criticata dalla società di Dubrovnik, città dello scrittore. La presa di posizione fece talmente scalpore che de Gozze fu costretto a censurare la dedica nella seconda edizione del libro. Nell’ambito dei sempre popolari libri d’artista è proposta una Bibbia illustrata con 105 litografie da disegni originali di Salvador Dalì, edita da Rizzoli nel 1967, uno degli esemplari dell’edizione Luxus (4-6mila). «In generale come tipologie, gli incunaboli, gli early printed books della fine del Quattrocento sono sempre ricercati, per il piacere di possedere in sé l’oggetto, molto simile al manoscritto, di toccare i caratteri mobili che a volte comprendono anche errori che li rendono rari», commenta l’esperto. «Poi, i grandi classici della letteratura come Dante, Petrarca, Boccaccio, ma anche i libri di scoperte geografiche e scientifiche, soprattutto i titoli che si riferiscono a pietre miliari della conoscenza dell’uomo. Il mercato del libro antico non ha realizzato di norma grandissime cifre, ma è un mercato che tiene, molto meno legato alle mode rispetto ad altri comparti e caratterizzato ancora da molti collezionisti puri, che spesso si specializzano in un collezionismo di ‘lista’, scegliendo cioè solo un tema, oppure un autore, uno stampatore illustre, una città di riferimento e così via». Sotto la guida del nuovo responsabile il dipartimento di libri di Pandolfini ha in progetto di organizzare due aste all’anno «puntando più sulla qualità che sulla quantità, ma collaborando anche con i colleghi del dipartimento di disegni e stampe per una valorizzazione congiunta dei works of paper», conclude Collari.
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