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«Mia moglie» di Paolo Troubetzkoy, gesso patinato bronzo databile al 1911

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«Mia moglie» di Paolo Troubetzkoy, gesso patinato bronzo databile al 1911

Verbania riapre con Troubetzkoy

Verbania riapre con Troubetzkoy

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Verbania. Dopo due anni e mezzo di lavori di restauro, il 4 giugno riapre il Museo del Paesaggio di Verbania, in Palazzo Viani Dugnani. Nelle sue collezioni il museo conserva un ricco nucleo di opere di Paolo Troubetzkoy, protagonista, tra Otto e Novecento, della scultura internazionale tanto in Europa quanto negli Stati Uniti. Nato a Intra nel 1866, secondogenito del principe russo Pietro e della cantante americana Ada Winans, alla sua morte l’artista volle legare a questa istituzione oltre 340 suoi lavori e ora è proprio la mostra «150 Troubetzkoy 1866-2016» (fino al 30 ottobre), realizzata per i 150 anni dalla nascita, a inaugurare il museo rinnovato. In mostra sfilano sue opere, fotografie e documenti storici, che ripercorrono gli anni della prima formazione italiana nell’ambito della Scapigliatura, prestando attenzione al rapporto con il territorio del Verbano non meno che ai successi internazionali.
Dal 25 giugno al 2 ottobre, la mostra «Immaginare il giardino» occupa gli spazi di Villa Giulia a Pallanza. A cura di Michael Jakob, mette a confronto, in due diverse sezioni, incisioni storiche e filmati sperimentali del Novecento, in cui il giardino diviene specchio delle fantasie e proiezioni mentali di artisti e video maker tra cui Chris Welsby, Stan Brakhage e Rose Lowder.
 

«Mia moglie» di Paolo Troubetzkoy, gesso patinato bronzo databile al 1911

In primo piano, «George Bernard Shaw» di Paolo Troubetzkoy

Tavola dalla raccolta «Elenco dei nuovi giardini alla moda» di Georges-Louis Le Rouge (1712-1790)

Ada Masoero, 03 giugno 2016 | © Riproduzione riservata

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Verbania riapre con Troubetzkoy | Ada Masoero

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