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Redazione GDA
Leggi i suoi articoliIl nuovo museo del design scozzese sta prendendo vita sulla riva nord del fiume Tay: l’apertura è prevista per il 2018. Progettato dall’architetto giapponese Kengo Kuma, assomiglia a una nave arenata. Primo grande progetto di un museo londinese in Scozia, il V&A Museum of Design Dundee costituisce un’opportunità per esporre la collezione del Victoria and Albert Museum a una nuova fascia di pubblico. Il processo non è stato senza imprevisti: dall’avvio della progettazione nel 2010, i costi sono quasi raddoppiati fino a 80 milioni di sterline (quasi 95 milioni di euro).
Effetto Bilbao? Il Governo scozzese e il Dundee City Council hanno finanziato il progetto nella speranza di una rinascita del lungomare della città e di un aumento del turismo. Dundee, la quarta città per dimensioni della Scozia, ha un’economia che si basa sulla iuta, la marmellata e sul giornalismo (è chiamata la città delle tre «j: jute, jam and journalism»), con appena 150mila abitanti. Ma Philip Long, direttore del V&A Dundee, spera che il museo possa attirare 350mila visitatori all’anno. Bob Duncan, «Lord Provost» di Dundee (una figura politica tipicamente scozzese, analoga al sindaco), afferma che il museo «creerà nuovi posti di lavoro e importanti benefici economici».
Tra i sempre più frequenti progetti di musei famosi per aprire avamposti regionali, l’accordo tra il V&A di Londra e Dundee è stato insolito. Il V&A presta il suo nome in quello che è a tutti gli effetti un franchising, per una durata iniziale di vent’anni e non finanzia il progetto. Long spiega che «la reputazione del brand del museo londinese è di grande aiuto». Paragonato alla Tate, che gestisce distaccamenti a Liverpool e St Ives, il V&A ha optato per un approccio meno interventista. Il V&A Dundee ha un suo cda indipendente e prende decisioni autonome su fundraising e programmazione. L’istituto londinese non riceve un compenso per il suo sostegno, che comprende il prestito di oggetti e mostre.
Il direttore del V&A Martin Roth (che lascerà a fine ottobre) spiega che il progetto «fa parte di un ambizioso programma per mettere le nostre collezioni e le nostre competenze più a portata del pubblico e per promuovere l’economica creativa britannica». Il V&A Dundee ha intenzione di raccontare la storia del design in Scozia dal XV secolo ai giorni nostri. L’allestimento comprenderà quasi 300 oggetti, da opere in metallo del XVIII secolo a tessuti di Harris Tweed, ed esplorerà temi come l’impatto del design sulla società e sulle relazioni globali della Scozia. Circa due terzi degli oggetti sono un prestito a lungo termine del V&A di Londra. I restanti saranno prestiti di collezioni scozzesi, tra cui il Glasgow Museum, i National Museums of Scotland di Edimburgo e le Paisley Museum and Art Galleries, ßnote per una pregevole collezione tessile. Il museo avrà inoltre lo spazio più grande del Paese dedicato a mostre temporanee, equiparabile ai principali musei d’arte londinesi.
Il costo, che era originariamente stimato in 45 milioni di sterline, due anni fa è stato portato a 80 milioni di sterline, un aumento del 78% dovuto alla natura complessa dell’edificio, a ritardi e a modifiche progettuali. È finanziato dal Governo scozzese (25 milioni), dal Dundee Council (19 milioni), dall’Heritage Lottery Fund (12,5 milioni), dal Governo britannico (5 milioni), dal fondo Creative Scotland Lottery (4,5 milioni), dal progetto Dundee Waterfront (4) e da privati (7). Mancano all’appello 3 milioni di sterline.
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