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In sintesi il nuovo «assetto organizzativo» del Ministero della Cultura

Rimodulate le competenze e modificato la struttura organizzativa: dal Segretariato generale al modello dipartimentale

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Redazione GDA

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Il nuovo regolamento di organizzazione disciplina l’assetto organizzativo del Ministero della Cultura (MiC), in attuazione di quanto stabilito dall’articolo 10 del decreto legge 10 agosto 2023, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 ottobre 2023, n. 45. Il decreto legge n. 105 del 2023 ha rimodulato le competenze del Ministero stabilite all’articolo 53 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 e modificato la sua struttura organizzativa, prevedendo, per renderla più adeguata ai compiti istituzionali perseguiti, il passaggio dal modello organizzativo del segretariato generale al modello organizzativo dipartimentale.

Il passaggio a un’organizzazione dipartimentale ha la finalità di migliorare e rendere più agevole l’esercizio delle funzioni del Ministero. Ciascun Dipartimento, infatti, esercita in modo più efficace e rapido la funzione di coordinamento dei compiti attribuiti alle Direzioni generali afferenti e assicura che la gestione amministrativa e finanziaria sia indirizzata verso il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’organo di indirizzo politicoamministrativo. Resta ferma l’organizzazione dell’Unità di missione Pnrr e della Soprintendenza speciale Pnrr preposte al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Per individuare i quattro Dipartimenti le aree funzionali del Ministero sono state raggruppate per funzioni omogenee di tutela del patrimonio culturale, valorizzazione del patrimonio culturale e promozione delle attività culturali. Nel disegno organizzativo tali missioni istituzionali vengono affidate a tre distinti Dipartimenti. È stata inoltre individuata una funzione trasversale comune ai tre dipartimenti per la gestione delle attività amministrative riferite alle risorse umane, al bilancio, alla digitalizzazione e comunicazione, agli affari europei e internazionali e ai rapporti con l’Unesco. Inoltre a ciascun Dipartimento è stata attribuita la promozione di studi, ricerche e iniziative scientifiche nelle materie di rispettiva competenza.

I Dipartimenti assumono le seguenti denominazioni:
Dipartimento per l’amministrazione generale, che si articola in 4 Direzioni generali (Risorse umane e organizzazione; Bilancio, programmazione e monitoraggio; Affari europei e internazionali; Digitalizzazione e comunicazione) e svolge le funzioni riferite alla gestione delle risorse umane e organizzazione, formazione e benessere organizzativo; al bilancio e alla programmazione europea; alla pianificazione dei fabbisogni di acquisto; agli affari europei e internazionali; ai rapporti con l’Unesco; all’innovazione tecnologica, digitalizzazione e comunicazione. Presso il Dipartimento opera, fino al 31 dicembre 2026, l’Unità di missione Pnrr.

Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale, che si articola in tre Direzioni generali (Archeologia, Belle arti e Paesaggio; Archivi; Soprintendenza speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma) e svolge le funzioni riferite alla tutela dei beni culturali, dei beni di interesse archeologico, anche subacqueo, di beni storici, artistici, demoetnoantropologici, architettonici e del patrimonio immateriale; di tutela e qualità del paesaggio, di tutela e valorizzazione del patrimonio archivistico e di tutela del patrimonio bibliografico, nonché di gestione e valorizzazione degli archivi statali. Esercita anche competenze in materia di sicurezza del patrimonio culturale. Presso il Dipartimento opera, fino al 31 dicembre 2026, la Soprintendenza speciale Pnrr.

Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale, che si articola nella Direzione generale Musei e nei musei e parchi archeologici dotati di autonomia speciale e svolge le funzioni di valorizzazione, anche economica, del patrimonio culturale statale, fruizione del patrimonio culturale, anche da parte delle persone diversamente abili; adeguamento del sistema museale nazionale agli standard internazionali; promozione della conoscenza del patrimonio culturale; promozione dello sviluppo della cultura; cura delle collezioni dei musei e luoghi della cultura statali; coordinamento del sistema museale nazionale.

Dipartimento per le attività culturali, che si articola in quattro Direzioni generali (Spettacolo; Cinema e audiovisivo; Creatività contemporanea; Biblioteche e istituti culturali) ed esercita le competenze del Ministero in materia di: promozione dello spettacolo, delle attività teatrali, musicali, di danza, circensi, dello spettacolo viaggiante e delle attività cinematografiche; promozione delle produzioni cinematografiche, audiovisive, radiotelevisive e multimediali; promozione delle imprese culturali e creative, della creatività contemporanea, della cultura urbanistica e architettonica, partecipazione alla progettazione di opere destinate ad attività culturali; diritto d’autore e proprietà intellettuale; promozione del libro e sviluppo dei servizi bibliografici e bibliotecari nazionali; gestione e valorizzazione delle biblioteche nazionali.

Un ruolo centrale rivestono le figure dei capi dei Dipartimenti che svolgono compiti di coordinamento, monitoraggio, direzione e controllo degli uffici di livello dirigenziale generale compresi nel Dipartimento e sono responsabili dei risultati complessivamente raggiunti in attuazione degli indirizzi del ministro. I capi dei Dipartimenti assegnano, in funzione degli obiettivi perseguiti, le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili agli uffici di livello dirigenziale generale compresi nel Dipartimento. Al fine di realizzare i risultati prefissati, ciascun capo Dipartimento assicura la stretta integrazione tra le attività degli uffici e cura lo sviluppo della collaborazione operativa fra le strutture dipartimentali e le altre amministrazioni ed enti pubblici. Il coordinamento dell’azione amministrativa è assicurato anche mediante la Conferenza dei capi dei Dipartimenti. Per lo svolgimento delle attività strumentali alle finalità e alle attribuzioni istituzionali, è previsto che il MiC possa avvalersi di società in house nel rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa e dalla giurisprudenza europea e nazionale per gli affidamenti in house.

Alcuni istituti dotati di autonomia speciale sono riassegnati alle direzioni generali secondo il seguente schema:
alla Direzione generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio: l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, l’Opificio delle Pietre Dure e l’Istituto centrale per il restauro;
alla Direzione generale Archivi: l’Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro e l’Istituto centrale per gli archivi;
alla Direzione generale Cinema e audiovisivo: l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi;
alla Direzione generale Biblioteche e istituti culturali: l’Istituto centrale per la grafica e l’Istituto per il catalogo unico delle biblioteche italiane;
alla Direzione generale Digitalizzazione e comunicazione: l’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale.

Le Direzioni regionali Musei acquisiscono inoltre lo status di istituti dotati di autonomia speciale anche tramite abbinamento a istituti già esistenti. Il regolamento inoltre individua gli uffici periferici del Ministero:
le Soprintendenze Archeologia, Belle arti e Paesaggio;
le Direzioni regionali Musei nazionali;
i Musei, le aree e i parchi archeologici e gli altri luoghi della cultura;
le Soprintendenze archivistiche e bibliografiche;
gli Archivi di Stato e le Biblioteche pubbliche statali.

Gli uffici di diretta collaborazione del ministro restano sostanzialmente invariati.
 

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Redazione GDA, 08 gennaio 2024 | © Riproduzione riservata

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