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Una giornata con Pistoletto tra arte, natura e zucca

Resoconto della ventitreesima edizione di «Arte al Centro», rassegna di mostre, incontri e seminari che raccontano pratiche artistiche di trasformazione dei contesti sociali realizzate da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto

Alessio Vigni

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In una giornata tipicamente autunnale il 30 ottobre a Biella alla Cittadellarte - Fondazione Pistoletto si è svolto l’ormai tradizionale appuntamento di «Arte al Centro», giunto alla ventitreesima edizione.

«Secondo me era meglio quando si teneva in primavera». «Ma no! Guarda che atmosfera incredibile al tramonto». Due visitatori commentavano così verso fine serata. Visitatori è una supposizione perché non c’era nessuna distinzione tra gli invitati, gli ospiti illustri, gli organizzatori, gli artisti e i visitatori, per i quali l’accesso a Cittadellarte - Fondazione Pistoletto era gratuito: si respirava un grande clima di convivialità e semplicità. 


Spesso si pensa al mondo dell’arte come a un contesto élitario in cui se non sei del settore ti senti un alieno; a Biella si è verificata la situazione opposta: i convenuti mangiavano caldarroste con Michelangelo Pistoletto che si muoveva tra il pubblico salutando e chiacchierando con grande semplicità.

L’evento ha avuto inizio la mattina: dalle ore 11.00 era possibile iniziare a girovagare per la Fondazione e visitare gli spazi espositivi e quelli di lavoro. Questo anno «Arte al Centro» si è unita al Festival «Città Arcipelago - Creatività e sostenibilità in Festival», una mostra-laboratorio che faceva luce sulle realtà del biellese che si sono attivate nel rispetto degli obiettivi dell’Agenda 2030. La mostra, progettata da Fabrizio Lava in collaborazione con Juan Sandoval, rivelava una Biella viva, rappresentata come un arcipelago di buone pratiche e di vitalità.

Nella Sala Colonne trovava spazio «Universario», un nuovo progetto allestitivo pensato e realizzato da Michelangelo Pistoletto. L’esposizione era dedicata al Teorema Trinamico, su cui si basa anche il celebre simbolo del «Terzo Paradiso», sintesi grafica di tutta una serie di progettazioni portate avanti dalla rete globale di Ambasciatori, Ambasciate e Forum, che da Cittadellarte prendono vita (orientarsi nel mondo di questa organizzazione non è facile perché è un intreccio di maglie unite e connesse che danno vita a un corpo organico perfettamente funzionate). Erano visitabili anche le aule dell’Accademia Unidee, la «scuola» dell’organizzazione: banchi lavagne e proiettori in un contesto di grande fascino.

Salendo ai piani superiori si entrava nella collezione permanente, i quadri specchianti di Pistoletto, ingannavano le dimensioni reali di quello spazio, dove opere degli anni Sessanta si mescolavano agli ultimi lavori del Maestro. I visitatori entravano in contatto con le opere e per alcuni istanti diventavano l’oggetto osservato creando un curioso cortocircuito visivo.

Le attività sono riprese il pomeriggio con la visita a «Over Time», la videoistallazione dell’artista Laura Pugno, a cura di Andrea Lerda, in cui veniva indagato il rapporto tra essere umano e ambiente naturale attraverso la neve, memoria solida e al contempo sostanza mutevole. Un lavoro coinvolgente capace di sensibilizzare lo spettatore sull’importanza della neve, elemento oggi a maggior ragione necessario considerate le emergenze climatiche.

All’esterno campeggiava una iurta dalle dimensioni enormi, si trattava di «Nomade», lavoro di Enrica Borghi pensato come un luogo di sosta, incontro, scambio e conversazione. Quello spazio accogliente era realizzato con un tessuto artificiale ricavato da materiali plastici di recupero, la plastica che l’uomo produce e poi abbandona nella natura.

In un clima familiare il flusso di persone si muoveva seguendo un programma ricco e ben organizzato per ritrovarsi poi alle 18.00 in uno spazio denominato «Tettoia Concept» per un bicchiere di vin brûlé e per la presentazione finale della giornata. 
«Il fatto che oggi siamo esseri sensibilmente connessi da diventare praticamente organizzati e realizzare quello che noi pensiam, a me pare una cosa meravigliosa. Io sono Entusiasta!»ha dichiarato Michelangelo Pistoletto, seguito dal direttore di Cittadellarte Paolo Naldini: «Dovete considerare l’opera d’arte non solo per la sua natura espositiva, ma per il suo essere un vero e proprio dispositivo», una frase che ha trovato la sua piena realizzazione in «Arte al Centro» dove l’aspetto espositivo sembrava quasi passare in secondo piano rispetto a quello di elemento «attivatore».

A questo strordinario appuntamento con le arti non mancava neppure la musica: alle 19.30 nella Sala Cervo ha avuto inizio un concerto dell’orchestra del Conservatorio G. Cantelli di Novara con l’esecuzione di due composizioni scritte da giovani allievi sui temi dell’Agenda 2030.

Per finire la cena con un menù in cui la zucca era la protagonista indiscussa nel pieno rispetto delle stagionalità. Nessun posto assegnato, un clima molto conviviale in una bellissima cornice di stucchi e decorazioni murarie.

Sul finire della serata una ragazza bionda, che con una giacchetta di pelle e una sigaretta in mano si dirige verso quella che pensava essere l’uscita, ma che in realtà è un enorme superficie specchiante che riflette gli spazi della sala. Quando se ne rende conto e inchioda è a pochi centimetri dallo specchio. La scena non passa inosservata e dopo qualche secondo di silenzio si percepisce una lieve risata tra i tavoli. Persino Michelangelo Pistoletto non riesce a trattenersi da un sorriso: seppure non opera sua, la superficie specchiante ha avuto la sua parte!

Michelangelo Pistoletto

Alessio Vigni, 06 novembre 2021 | © Riproduzione riservata

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