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Olga e Pieter Dreesmann con «Tête d’Arlequin» (concepita nel 1905, fusa nel 1910-39) di Pablo Picasso dalla loro collezione. Cortesia di Ward Moretti

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Olga e Pieter Dreesmann con «Tête d’Arlequin» (concepita nel 1905, fusa nel 1910-39) di Pablo Picasso dalla loro collezione. Cortesia di Ward Moretti

Una coppia di collezionisti vende un tesoro di Picasso di 43 milioni di dollari tramite una galleria londinese

Le opere, di proprietà di Pieter e Olga Dreesmann, di norma sarebbero state consegnate a una casa d'aste. Saranno invece vendute da Ward Moretti

Carlie Porterfield

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Una volta concluso il suo tour internazionale a fine dicembre, un gruppo di 32 opere di Pablo Picasso sarà messo in vendita per oltre 43 milioni di dollari. Di norma le opere sarebbero passate per una sala d’aste; in questo caso l‘incarico è stato svolto in forma privata da Ward Moretti, la galleria londinese fondata nell’autunno del 2022 dai mercanti Emma Ward e Fabrizio Moretti.

Acquisita nel corso degli ultimi 25 anni, la collezione di Picasso dei coniugi olandesi Pieter e Olga Dreesmann è composta in prevalenza da opere su carta, esemplari unici di ceramiche e sculture datate dal 1899 al 1962. Il gruppo comprende esempi dei periodi Blu e Rosa dell’artista e delle sue esplorazioni nel Cubismo, Neoclassicismo e Surrealismo. Tra i pezzi forti, un significativo nucleo di primi bronzi e varie opere che ritraggono le donne della vita dell’artista spagnolo, tra cui tre immagini degli anni Trenta di Marie-Thérèse Walter, oltre a disegni di Dora Maar e della modella Fernande Olivier. I prezzi richiesti variano da 12.500 a 3,5 milioni di dollari.

Ward Moretti ha iniziato a portare in tournée la collezione di Picasso dei Dreesmann lo scorso ottobre, unendosi alla miriade di iniziative organizzate in tutto il mondo per commemorare il 50mo anniversario della morte dell’artista. Dopo aver allestito una mostra presso la sede londinese di Ward Moretti durante la Frieze Week, i galleristi l’hanno portata a Parigi durante Paris+ by Art Basel, città in cui Moretti ha da poco aperto un suo spazio. La collezione è stata poi esposta in una location pop-up nell’Upper East Side di New York dal 6 al 18 novembre. Per il finale, i galleristi hanno organizzato una presentazione di tre settimane a Monaco dal 6 al 22 dicembre.

Consulente di fiducia 
I Dreesmann, che in passato avevano venduto da Christie’s una collezione di dipinti olandesi del Seicento, hanno riferito alla nostra testata partner in lingua inglese, «The Art Newspaper», di aver deciso di affidare a Ward Moretti la vendita dei loro Picasso grazie allo stretto legame con il mercante britannico James Roundell, ora consulente della galleria. Roundell e Dreesmann si sono conosciuti nel 1991 grazie al gallerista parigino da cui il collezionista aveva acquistato il suo primo Picasso, un acquerello blu intitolato «Étude Pour ‘la Buveuse d’Absinthe”» (1901). In seguito Roundell ha continuato a offrire consulenza ai  Dreesmann nelle loro acquisizioni di opere di Picasso, soprattutto quando, circa 25 anni fa, per la loro collezione hanno iniziato a dare priorità all’artista.

Per Emma Ward lavorare con un mercante privato anziché con una casa d’aste, a parte i legami personali che s’instaurano, presenta dei vantaggi strategici: «Pieter e Olga mantengono il controllo totale di ogni aspetto del processo di vendita, cosa che non avviene nelle aste. Non si sa chi saranno gli acquirenti e noi abbiamo trattato il gruppo di opere in modo molto aperto». Prima dell’inaugurazione della mostra di New York, Ward Moretti aveva piazzato circa un quarto dei lavori presso collezionisti privati.

Ward prevede che le vendite dei Picasso dei Dreesmann continueranno fino al 2024, una possibilità incontrovertibile, poiché la vendita privata evita i tempi stretti di un’asta pubblica. Inoltre, prosegue Ward, la consegna a un mercante, soprattutto in un periodo di rallentamento economico, mette al riparo i collezionisti garantendo discrezione sugli eventuali invenduti. Essere scartati dagli offerenti in un’asta pubblica (o «bruciati»), al contrario, può essere disastroso per il valore di mercato di un’opera e per il suo potenziale di vendita nel futuro a breve e medio termine.

Un mercante privato, aggiunge Ward, può anche offrire servizi più «su misura» ai consegnanti, in particolare per opere che nell’ambito di una vendita più ampia presso una grande casa d’aste potrebbero essere messe in ombra. «Alcuni di questi [Picasso di Dreesmann] sono piuttosto piccoli e intimi. Ci sono opere su carta e alcune di queste nel contesto di un’asta potrebbero finire per essere trascurate, soprattutto se in vendita c’è un gigantesco Picasso [Emily] Fisher Landau del valore di 120 milioni di dollari che è molto, molto luminoso e colorato e appariscente», avverte Ward, riferendosi a «Femme à la Montre» (1932), venduto a novembre da Sotheby's a New York per 121 milioni di dollari (139,4 milioni di dollari con le commissioni) .

Nel frattempo i Dreesmann, che se Ward Moretti venderà tutte le opere del gruppo non avranno più neanche un Picasso, si concentreranno sull’ampliamento della collezione. Pur senza escludere di acquistare altri lavori dell’artista spagnolo, la prospettiva di selezionare quali opere tenere per sé in questa particolare circostanza si è rivelata troppo difficile. «Come si fa a scegliere tra i propri figli?», chiosa Pieter Dreesmann.
 

Olga e Pieter Dreesmann con «Tête d’Arlequin» (concepita nel 1905, fusa nel 1910-39) di Pablo Picasso dalla loro collezione. Cortesia di Ward Moretti

Carlie Porterfield, 29 dicembre 2023 | © Riproduzione riservata

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