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Roberto Mercuzio
Leggi i suoi articoliA Roma il 30 ottobre il parco di Villa Glori (25 ettari nel Municipio II, quartiere Parioli) viene ufficialmente restituito alla cittadinanza, al termine della prima fase di un ampio progetto di riqualificazione e restauro. Un intervento che restituisce dignità e bellezza a uno dei polmoni verdi più celebri della Capitale.
Situata sul Monte Cacciarello, tra il Tevere, l’Auditorium Parco della Musica e i quartieri Parioli e Flaminio, Villa Glori è più di un parco. La sua storia è un racconto di trasformazioni: prima terreno agricolo, poi teatro di un episodio eroico del Risorgimento, fu una colonia estiva per bambini e un campeggio negli anni Cinquanta, fino a diventare centro di accoglienza per malati di Aids. Oggi è anche un parco di scultura contemporanea.
L’annuncio è stato dato da Sabrina Alfonsi, assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, durante gli Stati Generali del Verde (seconda edizione), un evento incentrato sul futuro del patrimonio naturale della città.
Il piano di riqualificazione di Villa Glori, che comporta un investimento complessivo di oltre 3,8 milioni di euro, prevede due fasi. La prima, appena conclusa e finanziata con circa 2 milioni, ha riguardato: • la depavimentazione e il ripristino dei sentieri con materiali drenanti per migliorare l’assorbimento delle acque piovane; • il recupero dei belvedere panoramici; • il restauro della piazza del Mandorlo, delle due piazze ellittiche e del Roccolo; • il completo rinnovamento dell’area giochi per bambini.
La seconda fase, ora in fase di progettazione definitiva, sarà dedicata alla rigenerazione del patrimonio arboreo, con la piantumazione di nuovi pini e interventi mirati alla tutela della biodiversità.
Come ha spiegato l’assessora Alfonsi, il progetto di riqualificazione di Villa Glori rappresenta un esempio virtuoso delle linee guida (e soluzioni tecniche) che l’Amministrazione capitolina intende adottare per gli interventi sulle ville storiche della città. I lavori eseguiti si sono ispirati al disegno originario del parco elaborato dall’architetto Raffaele De Vico (1881-1969), con l’obiettivo di coniugare il rispetto filologico dell’impianto storico con strategie orientate alla sostenibilità ambientale, all’adattamento climatico e alla valorizzazione del parco come spazio di socialità e attività all’aperto.
Nel corso dell’apertura degli Stati Generali del Verde, il sindaco Roberto Gualtieri ha sottolineato l’importanza strategica del verde urbano per il futuro della Capitale. In questo contesto, ha colto l’occasione per ricordare l’ambizioso piano di riforestazione urbana, il più esteso mai intrapreso a Roma, che prevede la messa a dimora di un milione di nuovi alberi nell’area metropolitana, di cui 800mila all’interno del territorio cittadino.
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