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Mobile contenitore (1941) di Osvaldo Borsani, venduto a 20.100 euro (stima 3-5mila) il 19 giugno scorso a Milano da Cambi

Cortesia di Cambi Casa d’Aste

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Mobile contenitore (1941) di Osvaldo Borsani, venduto a 20.100 euro (stima 3-5mila) il 19 giugno scorso a Milano da Cambi

Cortesia di Cambi Casa d’Aste

Tutte le blue chip di un settore di mercato emergente: il design

Gli esperti delle principali case d’aste italiane e straniere ci aiutano ad orientarci in un settore sempre più richiesto

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Elena Correggia

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Settore in ascesa, che appassiona in modo trasversale collezionisti di età e gusti differenti, il design miete successi alle aste. Ma quali sono le «blue chip» di questo momento? Chi sale e chi scende nelle preferenze del mercato? Ecco le domande che «Il Giornale dell’Arte» ha rivolto ad alcuni fra i massimi specialisti di questi incanti e le loro risposte.

1) Quali sono i designer che stanno segnando le migliori performance del periodo e perché?

2) Qual è il risultato che giudica al di sotto delle aspettative?

3) Quale designer ritiene abbia ancora quotazioni inferiori rispetto al suo reale valore artistico?

4) Qual è l’oggetto-arredo di design che non può mancare in una collezione?

Piermaria Scagliola, direttore del Dipartimento di Design della casa d’aste Cambi
1) Osvaldo Borsani, un maestro del design italiano, sta per essere riscoperto e parallelamente sta ottenendo buoni successi. 
2) In questo momento è un po’ calato il successo delle creazioni di Gino Sarfatti. È un peccato: al di là di un boom di qualche anno fa, la genialità delle sue creazioni meriterebbe un posto di primo piano. 
3) La produzione di Fontana Arte, un classico marchio del design italiano, è spesso sottostimata: la qualità e la bellezza di certi pezzi sono così evidenti che vederli a certe quotazioni (dai 500 fino ai 5mila euro) mi fa pensare che ci sia ancora margine per investire con profitto.
4) Le creazioni storiche dei maestri di Murano quali Carlo Scarpa sono sempre una scelta saggia, in primo luogo per l’eccezionalità della tecnica e in secondo luogo per una qualità estetica che trascende il valore economico dell’acquisto.

«The Annunciation» (1896) di Margaret Macdonald, venduto a 176.400 euro (stima 20-30mila) il 3 luglio scorso a Milano da Il Ponte. Cortesia di Il Ponte Casa d’Aste

Stefano Andrea Poli, capo Dipartimento Arti decorative del ’900 e Design della casa d’aste Il Ponte 
1) Al di là dei nomi dei designer più stimati, il mercato del design storico italiano mostra segni di maturazione. La nostra ultima asta di arti decorative del ’900 e design ha confermato questa tendenza: i lotti di maggior successo erano opere uniche, o eseguite in pochi esemplari. Tra questi, il pannello in alluminio sbalzato «The Annunciation» di Margaret Macdonald Mackintosh, capolavoro del Glasgow Style (venduto a 176.400 euro), il tavolino di Osvaldo Borsani decorato da Lucio Fontana (75.600 euro) e la «Testa di Centauro», eseguita da Egidio Costantini su disegno di Pablo Picasso (41.580 euro). Accanto a queste opere, che raggiungono cifre di scambio rilevanti, una grande fetta del mercato degli oggetti di design storico è destinata agli operatori di settore.
2) Ritengo che alcuni arredi prodotti da Azucena siano scambiati a valori non adeguati al loro potenziale. 
3) Difficile parlare di valore artistico per un designer. Paradossalmente il valore di una piccola lampada di Magistretti, o dei fratelli Castiglioni, prodotta in migliaia di esemplari, può essere superiore al mobile su misura prodotto da un noto designer. Esistono decine di autori considerati minori, semplicemente perché poco studiati, che hanno realizzato opere degne di attenzione da parte del mercato e del collezionismo. 
4) Una caratteristica determinante del design storico è la compresenza di opere elitarie accanto a oggetti d’uso comune. Il valore ideativo e culturale prescinde dalla rarità e ognuno ha la libertà di esercitare il proprio gusto e la propria cultura per costruirsi una collezione.

Divano «Visir» (1970 ca) di Ettore Sottsass, venduto a 85.680 euro (stima 50-70mila) il 31 gennaio scorso a Firenze da Pandolfini. Cortesia di Pandolfini Casa d’Aste

Jacopo Menzani, capo Dipartimento Design e Arti decorative del ’900 della casa d’aste Pandolfini
1) I nomi che non possono essere ignorati sono sicuramente quelli di Gio Ponti, Ettore Sottsass e Carlo Scarpa. Ci sono poi autori come Gaetano Pesce, Ingo Maurer o i fratelli Campana che pongono l’attenzione su realizzazioni più contemporanee. Nella nostra asta del gennaio scorso un divano di Sottsass, modello «Visir» del 1970 circa, è passato da una stima di 50-70mila euro a un’aggiudicazione per 85.680, mentre un trono, modello «Senza fine» di Gaetano Pesce del 2010, ha moltiplicato la valutazione iniziale di 5-7mila euro per essere venduto a 47.360. 
3) Alcuni designer rappresentano un vero e proprio patrimonio storico, ma necessitano tempo per affermarsi sul mercato, soprattutto quello internazionale. Spesso il mercato è guidato più da logiche di tendenza dettate dai media che da un sincero interesse per il valore e l’unicità dell’oggetto.
4) Per il valore contenuto nello sviluppo e nella realizzazione dei progetti credo che un autore da collezione sia Enzo Mari. Sempre nella nostra asta del 31 gennaio scorso un suo tavolo modello «Ics», in legno, del 1974, ha più che raddoppiato la stima massima di 5mila euro per essere aggiudicato a 10.710.

Quattro sedie «Broadway» (1993 ca) di Gaetano Pesce, vendute a 13.860 dollari (stima 5-7mila) il 12 marzo scorso online da Christie’s. Cortesia di Christie’s

Sonja Ganne, Chairwoman, International Design di Christie’s 
1) Gli ultimi due anni hanno visto un mercato in forte crescita per alcuni artisti designer francesi come Alberto e Diego Giacometti, Claude e François-Xavier Lalanne e designer francesi degli anni ’50 come Jean Prouvé. «Le Rhinocrétaire» creato dai Lalanne e venduto da Christie’s nell’ottobre 2023 ha raggiunto 18,33 milioni di euro contro una stima iniziale di 4-6 milioni. Il riconoscimento internazionale di Gio Ponti è cresciuto moltissimo negli ultimi anni. C’è poi Carlo Mollino, designer raro e iconico. Christie’s detiene 6 dei 10 migliori prezzi dell’artista, che raggiunge svariati milioni. Tra i protagonisti dell’Art déco possiamo citare i due creatori che sono tornati sulla scena in modo più evidente: Pierre Chareau e Armand-Albert Rateau. 
2) Il design contemporaneo è guidato dalle gallerie e ha un mercato molto più ristretto nelle aste, dove mostra risultati piuttosto instabili, anche se la tendenza potrebbe cambiare nei prossimi anni. C’è una generazione più giovane di gallerie che indagano gli anni ’80. I designer di punta del periodo sono Philippe Starck, Martin Szekely, Ronan & Erwan Bouroullec, che hanno visto le loro quotazioni d’asta salire. Su un mercato internazionale più consolidato, le creazioni di Ron Arad e Marc Newson, divenuti oggi artisti storicizzati, sperimentano una situazione più tranquilla con risultati altalenanti.
3) Ci sono alcuni architetti e designer italiani che hanno conquistato l’attenzione dei collezionisti e i loro prezzi hanno ancora spazio per crescere. Fra questi c’è Ettore Sottsass. A titolo di esempio possiamo citare il nostro recente record per uno dei suoi rarissimi «Totem» in ceramica (il «Menhir della Vita» del 1966, venduto l’8 giugno 2023 da Christie’s a New York per quasi 857mila dollari da una stima di 200-300mila, Ndr). Da segnalare poi Gaetano Pesce, scomparso recentemente.
4) Visto che chiedete a una specialista francese, direi che una delle prime creazioni trasformabili di François-Xavier Lalanne dovrebbe far parte di qualsiasi collezione di design del XX secolo, come un esemplare della sua edizione limitata del «Bar aux autruches» del 1966. Personalmente, mi piacerebbe cenare su un tavolo disegnato da Jean Prouvé, come il «Table Centrale» (o «Trapèze»), realizzato dall’artista nel 1956, e sedermi su una delle sue sedie Standard «N 300».

Tre lampade «Sole» (1957 ca) di Gio Ponti, vendute a 76.200 sterline (stima 10-15mila) il 2 maggio scorso a Londra da Phillips. Cortesia di Phillips

Domenico Raimondo, Head of Design, Europe, Senior International Specialist di Phillips
1) Phillips continua a guidare il mercato del design italiano, detenendo record mondiali in asta per importanti architetti e designer come Gio Ponti, Piero Fornasetti, Carlo Scarpa e Studio Bbpr. La nostra asta di Casa Fornaroli dello scorso anno ha raggiunto un totale significativo (1,04 milioni di euro, Ndr), pari a quasi quattro volte la stima pre asta. Nella recente asta di maggio, il set di tre lampade «Sole» di Gio Ponti ha superato di gran lunga le stime (raggiungendo 76.200 sterline da una stima di 10-15mila, Ndr), a testimonianza del fascino intramontabile del design italiano di metà Novecento.
2) Stiamo sviluppando il mercato del design brasiliano tramite un gruppo eccezionale di autori di quel Paese offerti nella nostra asta di maggio a Londra. Di recente abbiamo ottenuto ottimi risultati per una coppia di tavolini di Joaquim Tenreiro (venduti a maggio per 17.780 sterline, da una stima di 5-7mila, Ndr) e per una sedia disegnata da Lina Bo Bardi (venduta nella stessa asta per 13.970 sterline da una stima di 7-9mila, Ndr).

Vaso «Lotus» (1933 ca) di Alberto Giacometti, venduto a 1,02 milioni di euro (stima 300-400mila) il 28 maggio scorso a Parigi da Sotheby’s. Cortesia di Sotheby's

Florent Jeanniard, Co-Worldwide Head of Design di Sotheby’s
1) Il mercato del design si evolve e cresce costantemente. Negli ultimi cinque anni il numero di partecipanti alle nostre vendite globali di design è aumentato del 25%. In generale, molti designer di tutti i decenni stanno ottenendo buoni risultati sul mercato secondario, anche se, com’è naturale, c’è chi sta raggiungendo prezzi eccezionali, come Alberto Giacometti e suo fratello Diego. Poi ci sono i movimenti: l’Art Déco è sempre richiesta e sta imponendo prezzi elevati per pezzi eccezionali; anche gli oggetti degli anni ’80 stanno ottenendo ottimi risultati e vedo molto spazio di crescita per il design di questo tipo.
3) La domanda ovviamente varia in base all’evoluzione dei gusti. Cinquant’anni fa, ad esempio, pochi collezionisti erano interessati al design degli anni Venti, ma la situazione sta cambiando e l’aspetto entusiasmante è che c’è ancora molto da scoprire. L’Art nouveau è un movimento molto importante e spesso troviamo pezzi meravigliosi di questo periodo a prezzi relativamente accessibili. Anche il design degli anni Settanta, come il lavoro dell’artista francese Guy de Rougemont, a mio avviso, è ancora da riscoprire.  

Elena Correggia, 16 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata

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