Nel percorso di avvicinamento verso la Capitale Europea della Cultura 2025, Gorizia inaugura l’11 aprile la mostra «Tullio Crali Una vita per il Futurismo», visitabile gratuitamente fino al 29 settembre nel Museo di Santa Chiara. L’esposizione, voluta dal Comune e curata da Marino Degrassi, propone oltre 200 opere dell’artista di origini dalmate (era nato a Igalo, nel Montenegro, nel 1910) provenienti dagli eredi, da collezionisti privati e da pubbliche istituzioni. A Gorizia l’artista arrivò con la famiglia nel 1922 e vi rimase per circa vent’anni, per poi spostarsi su scenari internazionali. 

La mostra è articolata su tre livelli e ospita al piano terra una sezione su Avanguardia e Futurismo giuliano prima di Crali (del decennio 1919-29 e con autori inediti come Cargo, Carmelich, Cernigoj, Claris, Cossar, Demanins, Dolfi, Farfa, Fattorello, Mix, Pilon, Pocarini, Sanzin, Spazzapan, Stepancic, Vucetich e Wulz); prosegue con le prime opere di Crali e il tema dell’esplosione dell’aeropittura, dove sono esposti 35 dipinti, anche di grande formato e i due più noti: «Le forze della curva» (1930) e «In tuffo sulla città» (1939). 

Al primo piano la sezione su Crali aeropittore (con 45 aeropitture) e quella con 26 disegni e 6 bassorilievi in legno e argento con ritratti di futuristi da lui eseguiti; infine, al secondo piano, la sezione dedicata a Crali futurista, con una ventina di opere futuriste. Nel percorso si aggiungono i polimaterici, manifesti pubblicitari, tavole paroliere, bozzetti di moda, scenoplastiche teatrali, sassintesi, cataloghi di mostre d’epoca e libri futuristi. In mostra anche il grande dipinto del 1942, «Battaglia danzante di paracadutisti» proveniente dall’ufficio del presidente della Regione Veneto.