La vendita di Dorotheum del 19 ottobre di antiquariato e arredi comprendeva una coppia di vasi di Meissen databile alla seconda metà dell’Ottocento: di grandi dimensioni (ben 80 cm) ed estremamente decorativi, riprendono un noto modello di Johann Joachim Kaendler.

Kaendler lo aveva messo a punto intorno al 1760, e il risultato, oltre che imponente, era particolarmente ambizioso nella costruzione, a cominciare dalla gabbia per uccelli inseriti nella ricca e un poco stravagante decorazione di rami, foglie e fiori.

La sostanziosa stima proposta in catalogo, oscillante tra i 240 e i 300mila euro, appariva giustificata non solo dal notevole impatto decorativo di cui si è detto (e da un buon stato di conservazione, solo pochi restauri minori, cosa rara in porcellane di queste dimensioni e tanto decorate), ma soprattutto da un trend del mercato che l’esperta della casa austriaca aveva già individuato negli ultimi mesi: e cioè l’imporsi sulla scena di compratori interessati più alle caratteristiche di grande decorazione di questo tipo di oggetti piuttosto che al loro intrinseco interesse collezionistico o storico artistico.

Le prime avvisaglie si erano già avute nelle più recenti stagioni d’asta, quando importanti porcellane in stile ma, di nuovo, assai decorative avevano spuntato sul mercato internazionale aggiudicazioni più che sostanziose, molto più alte di quanto ci si aspetterebbe.

L’intuizione era evidentemente giusta: le due porcellane sono state infatti vendute a 247mila euro, aggiudicazione al limite della riserva ma certo fortemente indicativa di una inversione di tendenza nei valori di oggetti come questi, a lungo trascurati dal mercato.