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Monica De Cardenas festeggia questo gennaio il trentennale della sua galleria milanese: un traguardo rilevante raggiunto muovendosi sempre controcorrente rispetto al mainstream. Chi avrebbe scelto, nel 1993, di aprire uno spazio non in una delle vie «giuste» di Milano ma in un appartamento affacciato su un cortile di via Viganò, allora un indirizzo defilato e sconosciuto ai più? Ora, accanto alla galleria, si alzano le torri di Porta Nuova e il Bosco Verticale e si apre piazza Gae Aulenti, uno dei luoghi pulsanti di Milano. E chi, all’inizio del nuovo secolo, avrebbe puntato con caparbietà sulla pittura figurativa, proponendo il lavoro di artisti come Peter Doig, Chantal Joffe, Benjamin Senior?
Non una novità, però, per chi come lei già nel 1997 aveva esposto i dipinti di un Alex Katz allora ben poco noto in Europa. Insieme alla pittura figurativa, Monica De Cardenas ha coltivato da sempre la passione per la fotografia concettuale, da Thomas Struth a Barbara Probst, ben conosciuta all’estero, assai meno in Italia, e con i grandi stranieri ha sempre proposto maestri nostrani come Carol Rama, Marisa Merz, Fausto Melotti, Gianni Colombo, ma anche nomi della scena contemporanea come Claudia Losi, Gianluca Di Pasquale, Rä di Martino, Linda Fregni Nagler, Federico Tosi.
Per inaugurare lo spazio milanese (cui nel 2007 si è aggiunto quello, fascinoso, di Zuoz vicino a St. Moritz) Monica De Cardenas presentò, nel 1993, la prima personale italiana di Thomas Struth, con opere create appositamente; nel 1994 fu la volta di Markus Raetz che, per la prima volta nel nostro Paese, propose le sue sculture anamorfiche. Ora, per festeggiare l’anniversario, riunisce nella mostra «30 YEARS» (dal 14 gennaio all’11 marzo), opere di 30 artisti, tra cui Balkenhol, Lorca diCorcia, Peter Doig, Chantal Joffe, Alex Katz, Markus Raetz, Gideon Rubin, Thomas Struth, Federico Tosi e Franco Vimercati.
«Motivi di soddisfazione? risponde a “Il Giornale dell’Arte”: aver anticipato la “riscoperta” della pittura figurativa. Nel 1997, quando esposi Katz, più d’uno mi chiese dove mai avessi trovato questo bravissimo giovane pittore, e io dovevo rispondere che aveva 70 anni. Da allora, sono la più “longeva” dei suoi galleristi, e oggi, dopo le personali al Mart di Rovereto e al Thyssen di Madrid, Alex Katz è celebrato, per i suoi 95 anni, da una grande mostra al Guggenheim di New York». Progetti? «Vorrei proseguire sulla linea avviata con la recente personale di Wangari Mathenge, puntando su artiste di colore, perché dall’Africa sta arrivando un rinnovamento importante, da cogliere. Certo, anche in questo caso, io cerco sempre l'eccellenza».

Monica De Cardenas davanti a un dipinto di Alex Katz
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