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Terrorismo: -6,9% nei musei

7,3 milioni di ingressi al Louvre: prima degli attentati puntava a 10. È crisi di turisti stranieri

Luana De Micco

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Il 2016 è stato un anno critico per il Louvre e per gli altri grandi musei parigini. La frequentazione del museo più visitato al mondo è crollata infatti del 15% negli ultimi 12 mesi: nel 2016 il Louvre ha accolto «solo» 7,3 milioni di visitatori. E pensare che a inizio 2015, pochi giorni prima dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, ne aveva annunciati 9,3 per il 2014. L’obiettivo dei 10 milioni sembrava all’epoca possibile. Un anno dopo invece i visitatori erano già scesi a 8,7 milioni. Il calo è legato al timore degli attentati, che ha dissuaso il turismo internazionale, ma lo scorso anno è stato difficile anche per via degli scioperi e del maltempo, con la piena della Senna.

Il 5 gennaio, il presidente del Louvre Jean-Luc Martinez ha annunciato una perdita di 9,7 milioni di euro. Se il numero di visitatori francesi è rimasto stabile (2 milioni), sono gli stranieri ad aver disertato il museo, soprattutto giapponesi (-61%), cinesi (-31%), brasiliani (-47%), russi (-53%) e americani (-18%).

«Facciamo del nostro meglio per incassare lo shock, ha detto Martinez a "Le Figaro". Dagli attentati l’immagine della Francia ha sofferto. Rendere di nuovo attrattivo il nostro Paese è una sfida immensa. Ma ogni immagine degradata può essere restaurata». I dati negativi riguardano anche il Musée d’Orsay (-13%, che, con perdite di 4 milioni di euro, ha rinviato l’ultima fase di lavori di riallestimento delle sale lato Senna), Versailles (-15%), il Grand Palais (-35%), il Musée de l’Armée, che si trova nel complesso de Les Invalides (-14,5%). L’insieme dei monumenti nazionali ha registrato un calo del 6,9%. Solo alla Tour Eiffel è stato del 15%, secondo i dati della Sete, che gestisce il monumento (un piano di 300 milioni di euro in 15 anni è stato del resto annunciato dalla città in particolar modo per rinnovare l’accoglienza del pubblico ai piedi della torre, ridurre le file d’attesa e migliorare la sicurezza dei visitatori).

Per le istituzioni che possono contare sul pubblico «nazionale», l’anno è andato meglio e in alcuni casi i dati sono anche molto buoni: +9% per il Beaubourg, che accoglie il 60% di visitatori francesi, +124% per il Musée des Arts Décoratifs, grazie alla mostra sul Bauhaus, +10% per il Petit Palais. Fuori Parigi la tendenza si conferma. L’anno è stato critico per il Castello di Chambord, che conta molto sul turismo straniero (-7%), ma si è chiuso con dati positivi al Musée des Beaux-Arts di Lione (+10%) e al Louvre-Lens (+2,5%).
 

Luana De Micco, 12 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

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