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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliMacerata. Ha provocato danni anche al patrimonio artistico il terremoto che nella serata di mercoledì 26 ha di nuovo terrorizzato il Centro Italia. Marche e Umbria le regioni colpite. Due le scosse più forti, oltre a quelle minori. Secondo l’agenzia Ansa la prima scossa alle 19.10 (magnitudo 5,4), ha avuto l’epicentro tra Visso, Castelsantangelo sul Nera (entrambi in provincia di Macerata) e Norcia; la seconda, più lunga, alle 21.18 (5.9).
A San Salvatore a Campi di Norcia, frazione del paese nel perugino, è andata in polvere, soprattutto con la seconda violenta scossa, la chiesa di San Salvatore che era già lesionata per il sisma del 24 agosto scorso; custodisce importanti affreschi quattrocenteschi ed è una delle più importanti della Valnerina. Nella vallata a Preci (Pg) risulta rovinato il rosario della Basilica di Sant’Eutizio, avrebbero subito ripercussioni le mura e altri edifici religiosi.
Il maceratese risulta essere l’area più danneggiata. A Camerino è andato in pezzi il campanile della chiesa di Santa Maria in Via, lesionata dal terremoto del 24 agosto, e gran parte del centro storico avrebbe riportato danni seri; a San Ginesio per il sindaco Mario Scagnetti sono finite al suolo anche le facciate di due chiese medievali.
A Castelsantangelo sul Nera «le mura sono crollate e ho visto una nuvola di polvere», ha dichiarato a Rainews24 il sindaco Mauro Falcucci. A Ussita sono caduti tratti delle mura di cinta. È crollato il timpano della chiesa di Amandola.
Qui parliamo di un bilancio parziale della tarda serata. La pioggia battente ha reso più difficili gli accertamenti e gli aiuti. Il Ministero dei Beni e Attività culturali e del Turismo ha messo in moto le unità di crisi nazionale e dei territori colpiti. Proprio nel tardo pomeriggio il ministro Dario Fransceschini, in visita al deposito delle opere d’arte ferite dal terremoto del 24 agosto e ricoverate a Cittaducale (Rieti), ha annunciato che in una decina di giorni nominerà un soprintendente unico per le aree terremotate.
Il terremoto è stato sentito in gran parte della penisola, dal Trentino e il Friuli fino alla Campania e la Puglia settentrionale oltre che, distintamente, a Roma.
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