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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliAmatrice (Rieti). Mentre i soccorritori coadiuvati dalla Protezione Civile continuano a scavare, anche a mani nude, per salvare le persone ancora sotto le macerie dopo il terremoto di magnitudo 6 avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 agosto, anche il Mibact si attrezza per mettere in sicurezza il patrimonio culturale delle zone colpite dal sisma. Tanti, infatti, i crolli in chiese e altri edifici di interesse storico artistico posti nell’area compresa tra Amatrice, Arquata, Pescara del Tronto e l’epicentro Accumoli (Rieti).
Il Ministero ha attivato questa mattina all’alba l’Unità di crisi del Mibact in stretto coordinamento con il comandante del Comando Carabinieri Tutela patrimonio culturale e il dicastero sta inoltre partecipando con i propri rappresentanti al Comitato operativo sul luogo attivato dalla Protezione Civile nelle aree interessate dalle scosse tra Lazio, Marche e Umbria. Sul posto gli operatori dei comandi regionali per la Tutela del patrimonio stanno provvedendo a una prima verifica e valutazione dei danni e la messa in sicurezza del patrimonio culturale anche al fine di prevenire sottrazioni dolose.
Nel frattempo l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma ha elaborato l’elenco dei beni di interesse culturali presenti nel territorio interessato grazie alla collaborazione con le soprintendenze dell’area. Domani mattina, 25 agosto, si riunirà a Roma l'Unità di crisi del ministero che predisporrà le linee di intervento e l'invio delle squadre dei tecnici, operazione quest'ultima che potrà avvenire solo a conclusione della fase della prima emergenza in cui ci si deve preoccupare di salvare le vite e assistere le popolazioni colpite. I tecnici procederanno quindi alla verifica e alla successiva mappatura e censimento dei danni al patrimonio culturale, secondo alcune regole stabilite nel corso del precedente sisma del 2012 avvenuto in Emilia-Romagna.
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