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Coppia d i panche in legno dorato, decorate da un lato, Roma, metà XVIII sec, aggiudicate a 381mila euro, da una stima di 30-50mila, cortesia di Sotheby’s

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Coppia d i panche in legno dorato, decorate da un lato, Roma, metà XVIII sec, aggiudicate a 381mila euro, da una stima di 30-50mila, cortesia di Sotheby’s

Successo a Parigi per l’asta di Palazzo Volpi

Sfiorato il 100% del venduto. Molti arredi aggiudicati anche dieci volte la stima

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Elena Correggia

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Il fascino di Venezia incanta Parigi. La collezione di arredi e oggetti d’arte a lungo custodita nello storico palazzo Volpi di Misurata, sul Canal Grande, ha superato le più rosee aspettative totalizzando 7,52 milioni di euro (le stime erano comprese fra 1,5 e 2,5 milioni circa), da Sotheby’s a Parigi il 28 febbraio.

L’illustre provenienza degli arredi di questo edificio rinascimentale, scelti con gusto dal conte Giuseppe Volpi di Misurata (1877-1947) e dalla moglie Nathalie, che amavano organizzare feste e ricevimenti nella loro dimora ospitando intellettuali, statisti e figure del jet-set internazionale, ha sicuramente giocato un ruolo importante nel successo della vendita. A essere aggiudicato è stato il 98,5% dei lotti (200 su 203), molti dei quali ben al di sopra delle stime di partenza che risultavano particolarmente prudenti e che hanno contribuito a stimolare offerte e rilanci in un clima effervescente e piuttosto inusuale in tema d’antico.

È il caso del top lot, una console romana di metà Settecento, in legno dorato e scolpito, che ha moltiplicato le valutazioni di 50-100mila euro per arrivare a 584.200, un record per un mobile dell’Europa continentale all’asta. Insieme ad altre due console molto simili, tutte provenienti in origine da Palazzo Borghese, ha portato a un realizzo combinato di 1,42 milioni contro la valutazione iniziale di 300mila. Lunga battaglia fra sala, telefoni e offerte online anche per un elegante orologio con piedistallo del 1720 circa, con intarsi «alla Boulle» e profili in bronzo dorato ed ebano, anch’esso inizialmente a Palazzo Borghese, che ha più che decuplicato la stima minima per essere aggiudicato a oltre 330mila euro.
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Stessa provenienza per due coppie di panche in legno dorato, della Roma di metà ’700, volate a quota 381mila, da una stima di 30-50mila. Sono stati apprezzati anche alcuni mobili veneziani in legno ebanizzato, lacca policroma e intarsi in madreperla, dell’ultimo quarto del XVII secolo fra cui un tavolo che è balzato da una stima di 40-60mila a una vendita per 215.900. I più fini conoscitori non si sono poi lasciati sfuggire oggetti meno pubblicizzati, ma ricchi di storia, pregio e rarità, come il gruppo di sei figure in porcellana bianca Meissen, commissionate da Federico il Grande e modellate da Johann Kändler, acquistate dal Berlin Palace Museum per poco più di 44mila euro (la stima era 7-10mila).

Ha sicuramente poi fatto un buon affare chi si è aggiudicato la commode siciliana laccata di arte povera (inizio ’700), pagando 38.100 euro (da 8-12mila). Da segnalare infine la grande contesa che ha fatto lievitare i prezzi di alcuni mobili del designer Stéphane Boudin, realizzati con esuberanti decorazioni per la maison Jansen negli anni ’50 del Novecento e commissionati dalla famiglia Volpi soprattutto per arredare la sala da gioco del palazzo. Fra questi spicca un grande tavolo centrale in legno e metallo dipinto, che ha polverizzato le valutazioni di 8-12mila euro per passare di mano a 254mila.

Elena Correggia, 29 febbraio 2024 | © Riproduzione riservata

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