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Incandescenza a gas, Brevetto Auer (1895), di Giovanni Maria Mataloni, stima 3-5mila euro

Cortesia di Aste Bolaffi

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Incandescenza a gas, Brevetto Auer (1895), di Giovanni Maria Mataloni, stima 3-5mila euro

Cortesia di Aste Bolaffi

Da Bolaffi le rarità di Dudovich e Cappiello

Dei 630 lotti complessivi dell’asta di manifesti della casa torinese, i 170 più importanti saranno battuti in sala il 16 aprile, gli altri verranno messi all’incanto online il giorno dopo

Elena Correggia

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Un viaggio nel mondo dell’illustrazione, a partire dai suoi albori, attraverso nomi ed esempi eccellenti della cartellonistica. È il percorso racchiuso nel catalogo dell’incanto di manifesti che Aste Bolaffi ha in programma il 16 e il 17 aprile a Torino. Saranno 630 i lotti complessivamente proposti (170 di maggiore rilievo saranno battuti in sala il 16 aprile, i restanti saranno offerti nell’asta Internet live il giorno successivo). 

«L’asta ha preso avvio dal conferimento di un nucleo di una trentina di pregevoli manifesti incentrati sui Grandi Magazzini Mele di Napoli e, grazie anche ad altre selezionate provenienze da collezioni private, racchiude una proposta significativa, per prestigio dei cartellonisti coinvolti, importanza e rarità delle affiche, alcune assenti dal mercato europeo da molto tempo», afferma Francesca Benfante, specialist per i manifesti di Aste Bolaffi. 

Fra gli autori in catalogo spiccano Adolfo Hohenstein, Leopoldo Metlicovitz, Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, autori che hanno lavorato per le Officine Ricordi di Milano e che sono considerati fra i più celebri cartellonisti, iniziatori del manifesto pubblicitario moderno in Italia. Fra i top lot si fanno notare due affiche di Dudovich, assai rare e ricercate, ovvero quella per la Società Torinese Automobili Elettrici, del 1908, dall’eco liberty con due dame che si accingono a salire in carrozza (stima 12-16mila euro) e quella per gli pneumatici Michelin, «Il cablé confort Michelin migliora la strada» del 1925 (10-15mila). 

Cordial Campari (1921), di Leonetto Cappiello, stima 8-10mila euro. Cortesia di Aste Bolaffi

La figura femminile viene valorizzata da forme sinuose e colori sgargianti nei pezzi commissionati dai Magazzini Mele di Napoli ad artisti come Cappiello, suo un esemplare del 1904 valutato 5-7mila euro, e Metlicovitz, che ne firma uno del 1906 proposto a 7-10mila. Trasparenze, volute, fiori in pieno gusto liberty, apprezzato anche dal collezionismo americano, trionfano poi nell’opera di Giovanni Maria Mataloni, del 1895, «Incandescenza a gas/Brevetto Auer» (3-5mila), pubblicata su testi di riferimento sui manifesti storici. 

Significativa la sezione dedicata a bevande e generi alimentari, con pubblicità curate ad esempio da Cappiello per Cordial Campari del 1921 (8-10mila) e Mario Pozzati per Bitter Bonomelli del 1922 (6-8mila). Con il cambio di epoca e di messaggio si trasforma decisamente anche il linguaggio grafico nelle celebrazioni del periodo fascista per la crociera aerea del Decennale della regia aeronautica, testimoniata da un manifesto di Luigi Martinati del 1933 (8-12mila). 

Di grande interesse, pur rappresentando una nicchia, è infine la produzione di affiche commissionate dai giornali per reclamizzare le testate e le campagne di abbonamenti. In catalogo si segnala ad esempio il lavoro di Metlicovitz per «L’Ora» di Palermo del 1909 (4-6mila), di evidente raffinatezza.

L’Ora (1909), di Leopoldo Metlicovitz, stima 4-6mila euro. Cortesia di Aste Bolaffi

Elena Correggia, 15 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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