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Filippo Di Carlo
Leggi i suoi articoliÈ il 1906 quando un Boccioni ventiquattrenne, ancora un giovane artista sconosciuto, lascia l’Italia per inseguire nuove possibilità. La sua prima destinazione è Parigi, la Parigi di inizio secolo, dove tra salotti e bistrot il fermento artistico è vivace. Ed è così che una sera, durante una cena, Umberto Boccioni incontra lo sguardo di un’«elegantissima» signora. Lui è un ragazzotto di talento, ma con tanta strada da percorrere, lei la giovane moglie di un funzionario del consolato russo appassionata d’arte che, per combattere la noia e la solitudine, gli chiede lezioni di pittura. Lui accetta di impartirgliele di buon grado. Inizia così una storia d’amore coinvolgente che porterà Boccioni a lasciare la capitale francese in direzione delle sponde del Volga al seguito di Augusta, questo il nome della sua giovane amante. Il volume di Gino Agnese indaga con ricchi riferimenti questo viaggio travolgente e la traiettoria che la vita personale e artistica di Boccioni prenderanno in seguito, alla scoperta di una parentesi di significativa importanza nella parabola di un artista fra i più influenti del secolo breve.
Il Colbacco di Boccioni. Un lungo filo russo
di Gino Agnese, 116 pp., Rubbettino, Soveria Mannelli (Cz) 2025, € 14
La copertina del volume