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Guglielmo Gigliotti
Leggi i suoi articoliUno studio della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali permette di capire come la pandemia sta cambiando i musei. «Musei In_visibili. Visioni di futuro per i musei italiani per il dopo emergenza Covid-19» è diventato così un esteso rapporto con cui poter raccontare realtà e prospettive dei musei italiani, all’indomani della chiusura totale.
Quanto emerge dallo studio dell’équipe di ricerca della Fondazione presieduta da Vincenzo Trione e diretta da Alessandra Vittorini, connessa al Ministero della Cultura, si prospetta anche come una rivoluzione positiva del futuro museale. A un questionario stilato sulla base di un approfondito studio svolto su centinaia di contributi scientifici di tutto il mondo dedicati all’impatto della pandemia sul mondo dei musei, hanno risposto 6mila tra operatori del settore, direttori, storici dell’arte, intellettuali e studenti. Dalle risposte sono emerse così 32 priorità. Eccole:
1. Promuovere la fruizione dei musei e siti periferici;
2. Rafforzare la formazione digitale del personale;
3. Favorire un coinvolgimento empatico dei visitatori;
4. Dotarsi di piani strategici per la sostenibilità;
5. Integrare esperienze reali e virtuali;
6. Riorganizzare il personale in relazione a nuove esigenze;
7. Progettare nuove forme di fruizione per minore affollamento;
8. Sviluppare ricerche sul patrimonio di prossimità per il turismo culturale;
9. Favorire mostre di qualità su collezioni interne e patrimonio di prossimità;
10. Ascoltare i bisogni della comunità;
11. Accedere a maggiori fondi pubblici;
12. Aggiornare allestimenti e servizi anche per il pubblico digitale;
13. Promuovere la cultura come cura per il benessere sociale;
14. Incentivare collaborazioni tra MiC e Miur;
15. Favorire il piacere della visita nonostante le norme di sicurezza sanitaria;
16. Stimolare il pubblico nella condivisione di contenuti culturali;
17. Rafforzare forme di collaborazione con enti e istituti di prossimità;
18. Favorire la creazione di reti e sistemi anche per la gestione condivisa dei servizi;
19. Valutare il rischio di chiusura definitiva di alcuni musei;
20. Favorire lo sviluppo di strumenti digitali gestiti da mediatori o individuali;
21. Sviluppare il coordinamento da parte del Sistema Museale Nazionale;
22. Rendere di pubblico dominio le immagini dei beni culturali;
23. Prestare attenzione ai bisogni speciali;
24. Dotarsi di strumenti che attenuino il rischio del digital divide;
25. Profilare i visitatori anche grazie alle necessarie prenotazioni digitali;
26. Favorire il partenariato pubblico privato;
27. Tutelare la conservazione dai rischi indotti dalla sanificazione;
28. Valutare gratuità o riduzioni sui costi di ingressi e servizi;
29. Accogliere mediatori da contesto teatrale e musicale;
30. Favorire la gestione diretta da parte della pubblica amministrazione;
31. Musealizzare l’esperienza Covid-19;
32. Creare servizi digitali a pagamento.

Particolare di un affresco con la «Danza di Teseo», ritrovato a Ruvo di Puglia nella Tomba delle danzatrici, risalente al V secolo a.C.
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