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Arabella Cifani
Leggi i suoi articoliGli studi di iconografia sacra sono sempre pochi ed è un vero peccato; dopo aver goduto nel secolo scorso di notevoli fortune sono oggi in calo. Il lavoro necessario per giungere a risultati validi scoraggia e troppo poca è la risonanza culturale e di immagine che gli studiosi ne ricavano. Tuttavia un pulviscolo incredibile di saggi e libri (scalati su tre secoli perlomeno) su questo o quel santo, su temi sacri vari e su figure specifiche appare a chi sfogli, anche solo rapidamente, le pagine dello scaffale elettronico del Kunsthistorisches Institut: sono 3.484 voci; in realtà solo la punta di un iceberg, se si affina la ricerca nelle varie lingue.
Si aggiunge oggi un nuovo volume dedicato all’iconografia di sant’Antonio di Padova fra XIII e XVI secolo e, si badi bene, solo in Italia (sono già oltre seicento pagine). Pochi santi hanno goduto lungo i secoli culto e fortuna come Antonio di Padova: miracoloso taumaturgo venerato a tutti i livelli sociali e culturali e con una devozione che ancora prospera e fiorisce. Al santo di Padova sono state dedicate opere dei più grandi maestri e opere di anonimi artisti su piloni montani e campestri; la sua immagine, stampata, litografata, dipinta, incisa, è presente in molte case degli italiani e nelle chiese difficilmente manca la sua statua davanti alla quale a giugno olezzano i bianchi gigli che prendono il suo nome.
Il volume di Leo Andergassen, storico dell’arte di lingua tedesca, è frutto di molti anni di lavoro e di ricerche. Occorre risalire al 1899 per trovare un altro libro di simile portata e, ovviamente, era necessario un aggiornamento. Si tratta di una indagine che, partendo dalle varie versioni delle vite di Antonio, analizza fisionomia e carattere del santo, cercando di discernere con molta cura fra realtà e leggenda, fra tradizione e storia. La figura di Antonio ricorre nei primi cicli francescani e nei primi polittici d’altare, rappresentato come canonico, dotto, lettore, predicatore, taumaturgo; con i suoi attributi: libro, palma, cuore, fiamma, giglio, pesce, scrigno, croce.
E poi all’interno di cicli maggiori di santi o nelle sequenze narrative della pittura monumentale, nei numerosissimi episodi della sua vita che hanno dato luogo a celeberrime composizioni, nelle miniature e nella grafica.
Un panorama non esaustivo, tuttavia vastissimo e dotto, con indici dei nomi accurati e ampia bibliografia da cui partire per ulteriori studi. Le foto sono chiare, anche se purtroppo limitate; il taglio del volume non è lussuoso, ma di studio, insostituibile punto di riferimento per l’iconografia del santo. Ci auguriamo che seguano altri testi dedicati alla rappresentazione di Antonio in epoca rinascimentale, barocca e ai nostri giorni.
L’iconografia di sant’Antonio di Padova dal XIII al XVI secolo in Italia
di Leo Andergassen
642 pp., 281 ill. col. e b/n
Associazione Centro Studi Antoniani, Padova 2017
€ 65,00
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