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La biblioteca dell'Isiao a Roma

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La biblioteca dell'Isiao a Roma

Riaperta la biblioteca per l’Africa e l’Oriente

Importantissima per la documentazione dell’esperienza coloniale italiana in Africa e per il fondo dell’orientalista Giuseppe Tucci

Laura Giuliani

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È tornata finalmente accessibile agli studiosi (solo in alcuni giorni della settimana e con orario provvisorio), la Biblioteca IsIAO sala delle collezioni africane e orientali che vanta un patrimonio ricchissimo di oltre 200mila volumi, 2.500 periodici, circa 1.000 manoscritti orientali, 1.500 stampe xilografiche, 3mila carte geografiche e 100mila stampe fotografiche.

Una raccolta inestimabile che l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO), nato nel 1995 e successivamente soppresso per motivi economici nel gennaio 2012, è riuscito a conservare. Dopo la sua chiusura infatti, il patrimonio museale era confluito nel Museo delle Civiltà (MuCiv), mentre le collezioni di Biblioteca, Cartoteca e Fototeca nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (Bncr).

Proprio quest’ultima insieme con l’Ismeo (Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente costituitasi nel 2012) sono stati gli artefici di un progetto di collaborazione finanziato dal Miur che ha permesso ai materiali IsIAO di essere nuovamente disponibili.

Per quanto riguarda la sezione africana si tratta della più antica in Italia, specializzata in studi africanistici e importantissima per la documentazione dell’esperienza coloniale italiana in Africa, mentre la sezione orientale annovera tra le varie opere il fondo dell’orientalista Giuseppe Tucci costituito dalla sua biblioteca privata con opere sull’India e il Tibet, il fondo Emilio Dubbiosi (manoscritti arabi) e quello di Maurizio Taddei (archeologia e storia dell’India).

La biblioteca dell'Isiao a Roma

Laura Giuliani, 14 agosto 2019 | © Riproduzione riservata

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