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Gaspare Melchiorri
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Chiusa al pubblico dal 2012, la casa museo di Pierre Loti a Rochefort, nella Francia centrale (una dimora eclettica, dove lo scrittore ricostruì ambienti visti nei suoi vari viaggi, dal Marocco alla Turchia, dalla Cina al Giappone) ha riaperto le porte ieri 10 giugno dopo un lungo restauro.
Il percorso di visita è stato completamente ridisegnato. Sono aperte al pubblico diverse sale prima inaccessibili, tra cui la Pagoda giapponese, la Sala cinese e uno spazio dedicato a Gustave Viaud (fratello di Pierre Loti). Queste stanze sono state accuratamente restaurate per essere rese accessibili.
Il piccolo ma intimo giardino è stato riportato al suo stato originale, per ricreare l’atmosfera dell’infanzia dello scrittore.
Un’altra novità è rappresentata da una sala d’ascolto immersiva, in cui i visitatori potranno ascoltare estratti di sue opere, come Pescatore d’Islanda, o Aziyadé, o Gerusalemme, o ancora Un pellegrino ad Angkor. Inoltre, alcune aree della casa sono profumate per offrire un’immersione sensoriale più completa, ricreando l’atmosfera dell’epoca.
L’illuminazione è stata studiata con cura per ricreare l’atmosfera che Pierre Loti ha vissuto durante la sua vita: una luce soffusa, dato che la casa non aveva elettricità, secondo i desideri di Loti. Di notte, le finestre si illuminano con discrezione, evocando la presenza dello scrittore-viaggiatore e ufficiale di marina. Un tocco poetico che incanta i visitatori e ricorda loro il carattere unico di questo luogo unico.
Una nuova area di accoglienza, con un negozio e un bookshop, consentirà ai visitatori che lo desiderano di portarsi via un libro o un souvenir. Tutte le visite sono guidate e durano un’ora e mezza, per gruppi di sole dieci persone.

La Sala del Rinascimento nella casa museo di Pierre Loti
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