Giuseppe Mancini
Leggi i suoi articoliAl termine di restauri iniziati nel 2014, l’harem del Palazzo imperiale di Topkapi ha ritrovato alcuni dei suoi ambienti più suggestivi e conosciuti: il Cortile della Regina madre (o Valide), la Sala del caminetto, la Sala della fontana. Sono tra gli ambienti più rappresentativi, in termini architettonici e decorativi, delle arti tra il XVI e il XIX secolo. Il cortile è il punto centrale di tutto l’harem: dotato di colonnato, è circondato da edifici a due piani che richiamano le tipiche abitazioni anatoliche; le pareti in pietra sono rivestite di maioliche di varie epoche.
Nel cortile, che dal lato verso il Corno d’oro conduce all’appartamento della Valide e all’hammam del Sultano, i restauri hanno interessato sia le strutture, comprese le cupole e le volte, sia i rivestimenti. La Sala del caminetto, con volta a cupola, prende il nome dal caminetto più grande dell’harem (in bronzo). Risalente al XVII secolo, è decorata con maioliche colorate e disegni geometrici e ha porte con intarsi di madreperla e avorio.
Da qui si passava per l’appartamento del Sultano attraverso la Sala della fontana, una sorta di anticamera interamente rivestita di maioliche dotata per l’appunto di una splendida fontana a parete in marmo. Qui aspettavano di essere ammessi al cospetto del sovrano sia i principi reali sia le concubine. I restauri hanno ricevuto nuovo impulso nel 2019 quando il Palazzo imperiale ottomano, già gestito dal Ministero della Cultura e del Turismo, è passato sotto l’egida del Direttorato per i palazzi nazionali: ora fa capo alla Presidenza della Repubblica e ha a disposizione professionalità e fondi.
La scelta, logica, è stata quella di riunire in un unico ente il più antico Topkapi e i più recenti Dolmabahce e Yildiz, oltre a residenze estive e casini di caccia. Tra le riaperture previste nel 2021 nel Palazzo di Topkapi: il Chiosco del Conquistatore, una delle strutture più antiche, e gli appartamenti privati del Sultano nell’harem.
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