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Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliL’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este presenta il 10 dicembre alle 11.30, presso Villa d’Este a Tivoli, il progetto «Le vie dell’acqua», finanziato con quasi 2 milioni di euro grazie al Pnrr, nell’ambito dei «Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici». L’incontro cade al termine degli interventi migliorativi sul verde, sulle fontane artistiche del giardino piano, sulla depurazione e sull’accessibilità del sito Unesco.
Il progetto ha riguardato importanti articolazioni della Villa, di grande complessità per la lettura dell’«itinerarium mentis» ideato nella seconda metà del Cinquecento dall’architetto e antiquario Pirro Ligorio e dallo stesso committente, il cardinale Ippolito II d’Este, simbolicamente artefice a Tivoli di un nuovo Giardino delle Esperidi. Al ripristino delle strutture architettoniche del complesso monumentale, in continuo dialogo con la componente idrica e il verde storico, si è aggiunta un’operazione di implementazione dell’accessibilità, volta a garantire una migliore fruizione anche per utenti con ridotte capacità motorie.
Il complesso lavoro tecnico è articolato su cinque livelli e pertiene agli aspetti più caratteristici di Villa d’Este, dall’impianto di depurazione delle acque sul greto del fiume Aniene, proprio nel punto in cui ha origine l’acquedotto estense, fino alla fontana di Arianna, nella parte terminale del giardino piano.
Il depuratore, ideato alla fine degli anni Novanta, ha richiesto un significativo intervento di aggiornamento tecnologico, con lo scopo di migliorarne l’efficienza e la sostenibilità energetica. Parallelamente, sono stati eseguiti lavori di recupero d’efficienza del sistema idraulico storico, che hanno consentito la riattivazione di numerose fontane monumentali.
Un’analisi fitosanitaria e paesaggistica del patrimonio vegetale della Villa ha originato una serie di interventi tesi al recupero e alla valorizzazione del giardino storico. Sono stati effettuati reimpianti, sostituzioni e potature selettive sugli esemplari arborei di maggiore pregio, con particolare riguardo al mantenimento delle specie storiche.
Nel giardino piano si è proceduto al restauro delle fontane di Madre Natura, Aquile, Mete e Arianna, recuperando i materiali e le forme ormai celate da uno spesso strato di concrezioni. I frammenti della scultura di Nettuno sono stati oggetto di un progetto di valorizzazione che ha portato allo studio e digitalizzazione dei frammenti residui e a una ipotesi di lettura completa della scultura incompiuta destinata alla mai realizzata fontana del Mare, posta a chiusura delle Peschiere.
Per garantire una fruizione più sicura e inclusiva del complesso monumentale, sono state ripavimentate la Discesa dei Draghi e la Discesa Rometta-Civetta, assicurando un passaggio agevole ai visitatori e una migliore connessione tra i diversi livelli delle Peschiere e delle Cento Fontane. Questi interventi hanno migliorato la percorribilità e la leggibilità dei percorsi storici, contemperando le esigenze di tutela a quelle di accessibilità e alla valorizzazione del paesaggio.
A questi interventi si sono aggiunti l’efficientamento energetico degli impianti tecnologici e la rifunzionalizzazione di alcune aree pavimentate. Obiettivo principale di quest’ultima operazione è stato quello di ripristinare la piena funzionalità di uno dei percorsi principali del giardino storico, il cosiddetto Vialone, compromesso negli aspetti di sicurezza e di accessibilità. La precedente pavimentazione in conglomerato cementizio è stata rimossa e sostituita con una nuova a base di legante e aggregato di tipo tradizionale.
Il progetto ha inoltre previsto una serie di puntuali interventi sulla pavimentazione in «mosaico romano» del viale delle Cento Fontane, con localizzate reintegrazioni, per migliorarne la percorribilità, in un’ottica di miglioramento della fruizione da parte dei visitatori e di ricostituzione del decoro del sito.
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