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Camilla Sordi
Leggi i suoi articoliUn'opera precedentemente sconosciuta di Pierre-Auguste Renoir è stata venduta per 2 milioni di dollari durante un'asta a Parigi, presso l'Hôtel Drouot. Il dipinto, che ritrae in modo intimo il giovane Jean, figlio dell'artista, mentre gioca con la sua bambinaia Gabrielle, è rimasto nascosto per oltre un secolo in una collezione privata. Christophe Joron-Derem, il banditore dell'asta, ha definito questa scoperta «fantastica», sottolineando che l'opera non era mai stata pubblicata né esposta prima.
Il quadro, intitolato «L'enfant et ses jouets – Gabrielle et le fils de l'artiste, Jean» (Il bambino e i suoi giocattoli – Gabrielle e il figlio dell'artista, Jean), risale a prima del 1910 e si presenta in ottime condizioni, senza necessitare di alcun restauro. È stato messo all'asta il 25 novembre durante la vendita «Tableaux Modernes» all'Hôtel Drouot e acquistato da un compratore internazionale. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 1,45 milioni di euro (circa 1,68 milioni di dollari), in linea con la stima iniziale, che oscillava tra 1 e 1,5 milioni di euro (1,15-1,73 milioni di dollari). Con l'aggiunta delle commissioni dell'acquirente, il valore finale ha superato i 1,8 milioni di euro (2 milioni di dollari).
Fino a quel momento, l'opera era rimasta sconosciuta al pubblico poiché era stata donata dallo stesso Renoir alla pittrice Jeanne Baudot, una sua amica e allieva prediletta, nel 1895. Jeanne, che divenne anche madrina del figlio Jean, conservò il dipinto per tutta la sua vita. In seguito, l'opera passò al figlio adottivo di Baudot, Jean Griot, che lo custodì nella sua collezione fino alla sua morte nel 2011. Griot aveva appeso il quadro nella sua camera da letto, dove è rimasto per anni, senza mai essere esposto al pubblico.
Esiste un'altra versione simile del dipinto, realizzata da Renoir negli anni 1894-1895, che ritrae Gabrielle e Jean nella medesima scena. Questa versione si trova al Musée de l'Orangerie di Parigi; mentre un'altra, che appartenne a Griot, è oggi conservata alla National Gallery of Art di Washington. La versione ritrovata all'asta di Parigi si distingue, tuttavia, per colori più brillanti e dettagli più definiti.
«È come se il tempo si fosse fermato», ha affermato Pascal Perrin, storico dell'arte e consulente di Drouot. «Jean sembra davvero divertirsi, e Renoir sembra godere nel dipingerlo». Perrin ha anche lodato l'uso della luce da parte dell'artista, paragonandolo ai grandi maestri come Velázquez, Rubens e i pittori del Rinascimento italiano. Jean Renoir, che in seguito sarebbe diventato un regista premiato con l'Oscar, ha ricordato con affetto il periodo in cui il padre lo dipingeva: «Quando ero molto piccolo, tra i tre e i cinque anni, non sceglievo io la posa. Papà approfittava di momenti in cui ero tranquillo, magari mentre giocavo», ha raccontato in un'intervista. Gabrielle Renard, la bambinaia e modella preferita di Renoir, ha collaborato a lungo con l'artista, posando per lui circa 200 volte. Renard, che lavorò per la famiglia Renoir per oltre vent'anni, divenne anche la tata dei tre figli dell'artista, instaurando un legame che la legò profondamente al pittore.
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