Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Jean Fautrier, «Otage», 1943, aggiudicato il 18 ottobre 2024 da Christie’s a Parigi per 1,8 milioni di euro. © Christie’s 2025
Jean Fautrier. Dipinti
Quello del 2021 è stato un fuoco di paglia. Sembrava che Jean Fautrier (1898-1964) fosse destinato a rialzarsi ma sono bastati pochi mesi per comprendere che era solo un’illusione momentanea. Il più tormentato e introspettivo tra gli artisti dell’Informale ha avuto il suo momento di gloria negli anni Novanta ed è piuttosto sorprendente che tra i top lot ci sia ancora «Tête d’otage» del 1946 venduto nel lontano 1990 per una cifra equivalente a 2,4 milioni di euro dalla casa d’aste Loudmer. In termini assoluti, Fautrier vale il 31% in meno rispetto al 2011 con un trend che rimane piuttosto piatto. Nonostante ciò, i collezionisti vanno alla ricerca degli «Otages», il suo ciclo più famoso realizzato nel 1942-43 (ne ha dipinti poco più di 40), dove l’immagine sofferente dei martiri di guerra si trasforma in una costruzione materica fortemente espressiva. All’incanto, «Otage» del 1943 (60x73 cm) da Christie’s a Parigi, il 18 ottobre 2024, si è imposto per 1,8 milioni di euro. Il record tuttavia risale al 23 marzo 2021, quando da Christie’s a Londra «Pièges» (ciclo successivo agli «Otages»), un grande dipinto del 1946 che misura 114x146 cm si è imposto per 4,5 milioni di sterline superando di gran lunga la stima iniziale. Ma è stata un’eccezione.


Hans Hartung, «T1949-21», 1949, venduto il 16 maggio 2025 da Sotheby’s a New York per 317mila dollari. © Sotheby's
Hans Hartung. Dipinti
Tra il 2017 e il 2020 le opere segniche di Hans Hartung (1904-89) veleggiavano a ritmi persino superiori allo Standard & Poor 500. Poi il mercato ha iniziato una lenta discesa che non accenna a fermarsi, soprattutto in assenza dei capolavori. Questo ha condotto a una progressiva erosione dei profitti tanto che in 15 anni l’incremento globale dei prezzi è stato del 32% (2,1% annuo). Le opere più richieste sono quelle degli anni Quaranta e Cinquanta dove si possono ancora realizzare ottimi affari, com’è emerso il 16 maggio 2025 quando da Sotheby’s a New York «T1949-21», 1949 (46x54,9 cm) è stato acquistato per la favorevole cifra di 317mila dollari. Richiesto soprattutto in Francia (non manca un collezionismo fedele anche in Italia), orientarsi tra le sue opere non risulta affatto semplice con lavori in apparenza simili venduti a cifre tra loro molto differenti. Nel 2018 per esempio due composizioni del medesimo anno (1956) con dimensioni analoghe sono state aggiudicate rispettivamente da Sotheby’s e Christie’s per 1,5 e 900mila euro. Per trovare il suo record bisogna risalire al 6 dicembre 2017; in quell’occasione da Sotheby’s a Parigi «T1956-13» del 1956 (180x136,5 cm) ha fatto fermare il martello del banditore a 2,7 milioni di euro.


Georges Mathieu, «Les yeux du jour», 1987-88 il 29 marzo 2025 da Christie’s a Hong Kong ha cambiato proprietario per 112mila euro. © Christie’s 2025
Georges Mathieu. Dipinti
Tra gli artisti dell’Informale, Georges Mathieu (1921-2012) è il più resiliente. Dal 2011 al 2025 ha avuto un incremento complessivo dell’87%, nonostante l’ultima stagione sia partita in sordina. Se il confronto fosse stato proposto 12 mesi fa, il trend di crescita sarebbe decisamente superiore con +176%, surclassando l’andamento dell’oro e della Borsa italiana. Dopo un lungo periodo di silenzio, la pittura gestuale del francese è tornata alla ribalta nel 2021 con una serie di exploit tra cui il primato del 9 ottobre quando da Sotheby’s a Hong Kong «Tuz Gölü» del 1978, monumentale dipinto di 250x600 cm, è stato aggiudicato per 2 milioni di euro. L’Oriente è stato il trampolino di lancio per l’artista che alla tradizione giapponese, così come all’esperienza del Gruppo Gutaj, ha sempre guardato con interesse. La spinta speculativa del 2021 è apparsa eccessiva ma ora le acque si sono calmate consentendo d’intervenire sul mercato a cifre calmierate. Il 29 marzo 2025 da Christie’s a Hong Kong «Les yeux du jour», una composizione del 1987-88 (81x100 cm) ha cambiato proprietario per 112mila euro, circa la metà di quanto avrebbe potuto realizzare tre anni prima. Mathieu, dunque, è sceso dall’ottovolante e sembra giunto il momento per gli acquisti.

Altri articoli dell'autore
L’abbassamento dell’imposta segna una svolta epocale, rilanciando l’Italia come protagonista nel mercato internazionale dell’arte
La gallerista ha animato le aste newyorkesi con la vendita di una parte importante della sua collezione con opere di Fontana, Burri, Manzoni, Pascali, Fabro e Pistoletto. In questa intervista spiega le ragioni della sua scelta
A New York sono state vendute opere per 1,1 miliardi ma non sono mancati flop clamorosi come quelli di Giacometti e Warhol. Tra i top lot Mondrian e Dumas
La misura voluta da Ursula von der Leyen per tutelare gli interessi dell’Unione in realtà ostacola le transazioni con altre nazioni. Un grave danno per l’arte e la cultura. Tutti i dettagli in anteprima