Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Sophia Kishkovsky
Leggi i suoi articoliDopo l’attacco di droni russi che lo scorso 10 giugno ha danneggiato la facciata della Cattedrale di Santa Sofia a Kyiv, l’Unesco ha espresso «grande preoccupazione per le crescenti minacce» all’edificio sacro risalente all’XI secolo, Patrimonio Mondiale dell’Umanità e simbolo spirituale dell’Ucraina. Nel 2023 la Cattedrale, gli edifici monastici adiacenti e la Lavra di Kyiv-Pechersk (il Monastero delle Grotte di Kyiv), sono stati aggiunti alla Lista del Patrimonio Mondiale in pericolo.
In un post su Facebook il ministro della Cultura e delle Comunicazioni strategiche dell’Ucraina, Mykola Tochytskyi, ha scritto che l’attacco notturno ha danneggiato il cornicione intonacato dell’abside centrale della facciata orientale della Cattedrale. Nonostante l’interno non abbia subito danni, il Ministero sottolinea che «qualsiasi vibrazione causata dalle esplosioni può rappresentare una minaccia per l’integrità strutturale del monumento, che si trova costantemente in una zona ad alto rischio a causa dei regolari attacchi nemici alla capitale dell'Ucraina». I media ucraini hanno riferito che i lavori di restauro erano iniziati già l’11 giugno.
Lo stesso giorno l’Unesco ha pubblicato una dichiarazione in cui afferma che il coordinatore residente delle Nazioni Unite in Ucraina e il rappresentante dell’Unesco in Ucraina hanno visitato il sito «per valutare la situazione e discutere il potenziale sostegno per un’analisi strutturale approfondita e misure di conservazione di emergenza». Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affidato ai social media la sua condanna dell’attacco: «Per tutte le persone che conoscono veramente la storia e che non sono estranee al cristianesimo, qualsiasi minaccia di danneggiamento o distruzione di Santa Sofia è una cosa assolutamente inaccettabile, catastrofica».
Celebre per i suoi mosaici e affreschi, la Cattedrale fu progettata per competere con la Basilica di Santa Sofia, all’epoca chiesa dell’antica Costantinopoli, oggi moschea a Istanbul. Il sito è parte di un complesso noto come Riserva Nazionale di Santa Sofia di Kyiv. Nell'attacco di martedì scorso ha subito danni anche lo storico studio cinematografico di Odessa.
All’inizio di questo mese il Ministero della Cultura ha riferito che dall'invasione della Russia nel 2022 sono 1.482 i siti del patrimonio culturale e 2.302 le infrastrutture culturali che hanno subito danni.
Vadym Kyrylenko, vicedirettore responsabile del restauro della riserva di Santa Sofia di Kiev, ha dichiarato al sito di notizie ucraino tsn.ua che è pressoché impossibile proteggere completamente dalla guerra la Cattedrale e, in generale, i monumenti storici. «Purtroppo non esiste al mondo una protezione in grado di salvaguardare al 100% gli edifici storici dai missili e dalle onde d’urto, e ancor meno dai colpi diretti dei missili balistici o degli “Shahed”, ha affermato Kyrylenko, riferendosi ai droni iraniani utilizzati dalla Russia per colpire l’Ucraina. L’unico modo che abbiamo per proteggere gli affreschi dalle esplosioni è con sacchi di sabbia, ma nemmeno questo metodo è l’ideale. All'inizio della guerra abbiamo coperto la muratura esposta della Cattedrale di Santa Sofia con sacchi di sabbia, ma abbiamo dovuto rimuoverli perché tra la muratura dell’XI secolo e i sacchi si accumulava l’umidità. La mancanza di ventilazione e di luce solare rendeva poi l'umidità ancora più deleteria per le antiche pietre. Pertanto, non esiste purtroppo alcuna protezione per i monumenti storici nelle condizioni di una guerra moderna».
Altri articoli dell'autore
Il Governo russo, sotto la presidenza di Vladimir Putin, che aveva un tempo espresso sostegno alle vittime della repressione, continua a reprimere la libertà di espressione dell’opposizione politica
Russia e Ucraina rivendicano il pittore Ivan Ajvazovskij e le sue opere, molte delle quali si trovavano nella penisola sul Mar Nero quando fu illegalmente annessa dalla Russia nel 2014
In una cattedrale di Tbilisi, l’opera posta accanto alla Santa Matrona di Mosca è stata attaccata da un’attivista. È salva solo grazie al vetro di protezione
Nello Stedelijk Museum di Amsterdam una mostra dedicata alla corrente filosofica nata in Russia dalle teorie di Nikolaj Fëdorov