Vaso di vetro blu decorato in oro e smalti policromi. Siria, tardo XIII-inizi XIV secolo, Bologna, Museo Civico Medievale, collezione Pelagio Palagi

© Musei Civici d’Arte Antica Bologna

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Vaso di vetro blu decorato in oro e smalti policromi. Siria, tardo XIII-inizi XIV secolo, Bologna, Museo Civico Medievale, collezione Pelagio Palagi

© Musei Civici d’Arte Antica Bologna

Pregio e meraviglia: collezionare l’arte islamica

Al Museo Civico Medievale di Bologna in mostra oggetti dalle cospicue collezioni costituite da personaggi bolognesi fin dalla seconda metà del Settecento, a testimonianza di una straordinaria lungimiranza e ampiezza di orizzonti culturali

Lo straordinario portapenne intarsiato in oro e argento fatto a Mosul (in Iraq) nel XIII secolo ci parla. La sua iscrizione araba è portavoce dell’oggetto stesso che dice: «Apri il tuo scrittoio con i segni di buon auspicio e il mondo sarà generoso». Questo è solo uno dei meravigliosi oggetti della mostra «Conoscenza e Libertà. Arte Islamica al Museo Civico Medievale di Bologna» aperta al pubblico fino al 15 settembre.

«Conoscenza e Libertà» mette in luce un insieme di importanti oggetti affinché la loro conoscenza ci aiuti a riconoscere il contributo che le culture che li hanno prodotti hanno avuto sull’arte e il pensiero europeo, e possa liberarci da pregiudizi e stereotipi.

I temi della mostra rivelano la trasmissione di saperi scientifici, di tecniche di manifattura e decorazione, e di appropriazione di ornamenti che diventano parte di un vocabolario artistico globale. Gli oggetti provengono da una vasta fascia del mondo islamico, che si estende dall’Iraq alla Spagna e coprono un ampio arco cronologico, dall’inizio del XIII al XVIII secolo, rappresentando la produzione artistica delle dinastie Abbasidi, Zangidi, Ayyubidi, Mamelucche e Ottomane, con esempi spagnoli di ispirazione islamica del XV e XVI secolo.

La mostra è parte di un ampio progetto che ho chiamato il «Bologna Nexus», che coinvolge centri connessi come, per esempio, Ferrara, Modena e Mantova, dove oggetti provenienti dal mondo islamico venivano collezionati non solo per il pregio dei materiali ma anche per la meraviglia suscitata dalle tecniche complesse e dall’estetica raffinata. Insieme alla ricerca sugli oggetti, il progetto analizza i contesti culturali in cui essi si posizionano. L’antica università di Bologna, ad esempio, attrasse studiosi e artisti che in vari modi elaborarono l’eredità culturale e artistica del mondo islamico.

La mostra, aggiunge Massimo Medica, direttore del Museo Civico Medievale, «mette in evidenza e valorizza la prestigiosa collezione di oggetti islamici del museo, che annovera al suo interno alcuni indiscussi capolavori, frutto di un mirato collezionismo che risale fino al XVII secolo, con la raccolta di antichità, di curiosità e meraviglie formata dal marchese Ferdinando Cospi e prosegue poi nel XVIII secolo con Luigi Ferdinando Marsili, fondatore dell’Istituto delle Scienze, da cui provengono molti degli oggetti esposti». La mostra è accompagnata da un catalogo dallo stesso titolo.

Portapenne in ottone intarsiato in oro e argento. Mosul (in Iraq), prima metà del XIII secolo. Bologna, Museo Civico Medievale, collezione Savorgnan. © Musei Civici d’Arte Antica Bologna

Anna Contadini, 22 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

Pregio e meraviglia: collezionare l’arte islamica | Anna Contadini

Pregio e meraviglia: collezionare l’arte islamica | Anna Contadini