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Un dipinto di Cornelis De Wael

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Un dipinto di Cornelis De Wael

Pittura e denaro: la middle class genovese come quella di Fiandra e Olanda

La ricerca ventennale di Alison Stoesser raccolta in due volumi

Anna Orlando

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Due volumi ampi di saggi, schede, appendici documentarie, tavole a colori e illustrazioni in bianco e nero per un lavoro che Alison Stoesser ha seguito da una ventina d’anni, con un primo contributo significativo nel 2002 quando rese noto e studiò il bellissimo album di disegni di Cornelio de Wael del British Museum di Londra. I lunghi soggiorni in Italia della studiosa hanno giovato a una ricerca ponderata, con un continuo scambio con gli esperti locali e una capillare presa di visione delle opere (tantissime quelle disseminate nelle collezioni private), nonché la pratica di una lingua non propria, ma fondamentale per capire anche i documenti su cui si basa in modo solido tutto il lavoro.

La Stoesser viene in Italia, sulle orme dei due maestri fiamminghi Lucas e Cornelis, figli del pittore Jan de Wael e di Gertrude de Jode (a sua volta figlia dell’incisore Gerard), amici di Van Dyck (e non solo). Il primo, esperto paesaggista, è a Genova e a Roma qualche anno, ma Cornelis vi rimane circa mezzo secolo, fino alla morte. Il segno lasciato dalla sua bottega, dove accoglie allievi, parenti e collaboratori, incide fortemente sul panorama artistico locale. Più a Genova che a Roma, dove i forestieri sono tantissimi per una pittura di genere declinata in mille rivoli, laddove a Genova resta più coerente e saldamente ancorata alla lezione quasi del solo Cornelis, da considerarsi proprio un bambocciante fiammingo-genovese (nella foto un esempio).

Con una differenza sostanziale rispetto ai seguaci del Van Laer: egli lavora per il patriziato genovese, un ceto che fonda le proprie fortune nel commercio e nella finanza ed è quindi più simile alla middle class di Fiandre e Olanda di quanto non sia l’aristocrazia capitolina. La sua arte, fatta di battaglie navali e terrestri, scene di interni ed esterni con momenti di vita quotidiana, soldati in sosta, è scrupolosamente vagliata dalla Stoesser anche per le questioni attributive che distinguono gli autografi da quella (tantissima) di bottega. Oltre al catalogo sono preziosi i testi introduttivi e i copiosi documenti da cui emerge la fitta attività mercantile, oltre che artistica, così da far luce su scenari dove pittura e denaro prendono forma con affascinante concretezza.

Van Dyck’s Hosts in Genoa: Lucas and Cornelis de Wael’s Lives, Business Activities and Works, di Alison Stoesser, 1.024 pp., ill. b/n e col., 2 voll., Brepols, Turnhout 2018, € 250,00

Un dipinto di Cornelis De Wael

Anna Orlando, 11 gennaio 2019 | © Riproduzione riservata

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