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Alexandre Crochet
Leggi i suoi articoliLa visita di Stato del Presidente della Repubblica francese e di sua moglie Brigitte Macron nel Regno Unito, dall’8 al 10 luglio 2025, si è conclusa con il rafforzamento delle partnership strategiche tra la Francia e i vicini d’oltremanica in diversi settori, tra cui quello della cultura. Mercoledì 9 luglio sono stati firmati due accordi di cooperazione culturale alla presenza della ministra della Cultura francese, Rachida Dati, e di Sir Chris Bryant, suo omologo britannico responsabile delle Industrie culturali, delle Arti e del Turismo. Uno riguarda il cinema e l’altro il patrimonio.
«La Francia e il Regno Unito sono due grandi Nazioni culturali, dotate di istituzioni forti, in particolare nei settori del patrimonio e del cinema. Per i nostri due Paesi la cultura è oggi una vera e propria questione di sovranità, ha dichiarato Dati. Sono convinta che insieme al Regno Unito potremo trovare spunti per scambi fruttuosi a favore della creazione e della conservazione del patrimonio. È questo il senso degli accordi firmati a Londra nell'ambito della visita di Stato del Presidente della Repubblica».
È così che Marie Lavandier, presidente del Centre des monuments nationaux (Cmn), ha firmato il 9 luglio a Kenwood House, a Londra, una dichiarazione d’intenti con tre istituzioni britanniche che si occupano di patrimonio: il National Trust, il National Trust for Scotland e l’English Heritage. «Questa partnership senza precedenti riunisce quattro attori importanti del patrimonio attorno a un obiettivo comune: proteggere, conservare e valorizzare il patrimonio culturale, favorendone al contempo l'accessibilità al maggior numero di persone», sottolinea Rachida Dati.
La dichiarazione d’intenti firmata a Londra prevede uno scambio di competenze in diversi ambiti. Si tratta della «gestione senza scopo di lucro e della conservazione dei monumenti»; dei “modelli e delle pratiche sostenibili in materia di attività economiche e mobilitazione della filantropia”; del “coinvolgimento del pubblico e dei programmi di educazione”. Infine, lo “sviluppo sostenibile e turistico con l'obiettivo di preservare il patrimonio, aumentarne la frequentazione e rispondere agli effetti delle crisi climatiche e della biodiversità”.
L’iniziativa si inserisce «nel solco delle riflessioni condotte nell’ambito del rapporto “Un National Trust français, une communauté engagée pour un patrimoine vivant” (Un National Trust francese, una comunità impegnata per un patrimonio vivente)», presentato lo scorso 3 luglio da Lavandier a Dati presso il Ministero della Cultura.
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