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Redazione
Leggi i suoi articoliTra le fronde sempre più verdi degli alberi di Villa Fürstenberg, il 2025 è stato l’anno in cui il Parco Internazionale di Scultura di Mestre ha consolidato la propria ambiziosa identità. Uno spazio frutto del territorio che lo ospita; e che al territorio, e alla sua comunità, prova a restituire il debito sotto forma di arte, cultura, condivisione. Ideale che si sta velocemente concretizzando in pratica reale, con il Parco che negli ultimi mesi ha visto triplicare il numero dei visitatori rispetto al 2024: oltre 6 mila persone hanno attraversato i sentieri del giardino che circonda la sede di Banca Ifis, certificandone lo status di museo a cielo aperto sempre più riconosciuto e frequentato.
Il successo non è solo una questione di numeri. È piuttosto l'esito di una crescita organica, in cui la collezione del parco si è arricchita di nuove presenze e nuovi dialoghi. Nel 2025 sono arrivate tre sculture che hanno ampliato lo spettro internazionale del progetto: Versus di Tony Cragg, Draco Piscis di Agnes Questionmark e Dreams in Giza di Pascale Marthine Tayou. Opere che si sono aggiunte a quelle di artisti come Botero, Plensa, Penone, Valdés, Vascellari e molti altri, contribuendo a definire un percorso che alterna monumentalità e delicatezza, energia e contemplazione. 25, ad oggi, il totale delle opere in esposizione.
«Un luogo in continua evoluzione, aperto al pubblico e alle comunità», ha ricordato il presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio. Un’affermazione che trova riscontro concreto nelle iniziative che hanno scandito l’anno. Dalle aperture straordinarie del sabato sera alle didascalie in braille introdotte su tutte le opere, fino all’app «Ifis Art», che ha superato i duemila download e centralizza prenotazioni e informazioni.
"Cartoline dal futuro", un progetto di Ifis art realizzato in collaborazione con l’artista Philip Colbert e le classi V di Scultura e Scenografia del Liceo Artistico Statale di Treviso
Abel Ferrara e Gabriele Tinti al Parco Internazionale di Scultura per la serata “Icaro” dedicata ad arte, cinema e letteratura
La dimensione sociale del Parco è emersa con forza anche nelle diverse altre collaborazioni nate nel corso del 2025. La partnership triennale con Associazione Genesi ha inaugurato un progetto che promuove inclusione attraverso l’arte, con Tayou protagonista di una doppia installazione tra Venezia, alle Gallerie dell'Accademia e Mestre. E, ancora, l’apertura dedicata a realtà impegnate nel sociale. Gruppi di giovani, persone con disabilità, associazioni come Parkinsoniani Associati e Cooperativa Itaca hanno potuto vivere il parco in visite pensate su misura.
L’anno ha vibrato anche di momenti speciali, molti dei quali intrecciati alla Biennale di Venezia. L’inaugurazione della scultura di Agnes Questionmark è stata accompagnata dalla performance The Earth Still Sings di Thomas De Falco, mentre l’Art Night veneziana ha portato nel parco la voce di Abel Ferrara, impegnato in una lettura poetica di Gabriele Tinti. Per i più piccoli, i workshop creativi di Nico Vascellari e della Fondazione Štěpán Zavřel hanno trasformato il parco in un laboratorio di immaginazione.
Tra settembre e novembre la mostra Spazio del Possibile ha aperto una riflessione sul rapporto fra uomo, natura e tecnologia, raccontata attraverso tre installazioni curate insieme all’Ordine degli Architetti di Roma. E a chiudere l’anno, una giornata studio dedicata alle residenze artistiche e al ruolo che esse svolgono nella formazione, nella sperimentazione e nella costruzione di comunità culturali attive.
Ora il parco entra nella pausa invernale. Ma dalle prime settimane di primavera tornerà ad accogliere i visitatori nei weekend, che potranno prenotare la visita attraverso l’app. Con nuovi progetti già in gestazione, e con quella vocazione – sociale, artistica, partecipata – che sembra che sembra espandere la sua eco e coinvolgere sempre più appassionati in un progetto dall'animo collettivo.
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