Image

«Sans Titre (Posters)» (2016) di Hélène Bellenger

Image

«Sans Titre (Posters)» (2016) di Hélène Bellenger

Nuove immagini: l’oggetto fotografico oltre i suoi confini

Vi presentiamo il terzo package di approfondimento sulle sperimentazioni in atto nel mondo della fotografia e della cultura visuale

Rica Cerbarano

Leggi i suoi articoli

I package digitali del Giornale dell’Arte sono focus semestrali che presentano articoli di approfondimento commissionati per l’occasione ad autori internazionali. L’obiettivo è analizzare, discutere ed esplorare le tematiche più significative per la fotografia e la cultura visiva contemporanea attraverso voci autorevoli provenienti da diversi background.
 

In seguito all’avvento del digitale e alla diffusione di modalità di storytelling multidisciplinari, la dimensione oggettuale della fotografia si è allargata notevolmente oltre il formato della stampa bidimensionale. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo però non è un fenomeno nuovo, ma ritrova le sue radici negli anni ’60-’70. Tuttavia, l’epoca contemporanea, con le riflessioni teoriche inquadrabili nel contesto del «post-digitale» e le disponibilità tecnologiche che ci fornisce, presenta molteplici possibilità di sperimentazione ed espansione dei confini fisici dell’immagine. La matericità della fotografia (in termini di stampa, supporto e presenza nello spazio) non è più solo una contingenza, ma una vera e propria scelta autoriale e curatoriale che veicola, rafforza e interpreta il concetto rappresentato sulla superficie.

L’interesse diffuso per il carattere oggettuale della fotografia è dimostrato da alcune esposizioni sul tema, come «Picture/Thing» (2015) alla Ezra and Cecile Zilkha Gallery in Connecticut e «Sculpture Into Photography» (2023) alla Moskowitz Bayse di Los Angeles (ispirata all’omonima mostra allestita in tempi non sospetti, nel 1970, al MoMA). Da segnalare è la Biennale de l'Image Tangible di Parigi, interamente dedicata all'estensione fisica dell'immagine. Ma è soprattutto la grande quantità di artisti che lavora con le forme più «plastiche» della fotografia a sottolineare l’attenzione verso questa tematica. Ciononostante, in Italia ad oggi non sembra esserci una reale analisi, coesa e approfondita, di questa tipologia di intervento artistico, ma solo qualche occasione di riflessione frammentata che si è espressa in forma di saggi e mostre, organizzate per lo più in festival fotografici e gallerie.

Di fronte alle strutture composite con cui l’immagine fotografica si presenta nel mondo attuale, estendendosi oltre la cornice rettangolare che l’ha ingabbiata sin dalla sua nascita, viene da chiedersi: qual è l’influenza di queste forme «in espansione» e quali sono gli scenari futuri? Che aspetto hanno le fotografie oggi e soprattutto perché?

Con la speranza di stimolare un maggiore interesse nel contesto italiano e accrescere la conoscenza sul tema, abbiamo commissionato cinque contenuti inediti che ne approfondiscono diversi ambiti: dalla dimensione storica del fenomeno e l’esplorazione di pratiche espositive che prendono in prestito elementi scultorei, architettonici e performativi, al ruolo segnante della cornice nella nostra cultura visiva; dalle possibilità installative fornite dai materiali di stampa non convenzionali e l’utilizzo del photobook come dispositivo autonomo e metamorfico, alle nuove frontiere dell’immersività offerte dalle nuove tecnologie.

Buona lettura: CLICCA QUI

Il package è stato presentato il 15 dicembre alle 18.00 presso Gallerie d’Italia - Torino (Sala Arena), con una conversazione tra l’artista Hélène Bellenger, che abbiamo intervistato sul Giornale dell’Arte, e i contributor Claudio Musso e Francesco Colombelli, moderata da Rica Cerbarano (co-curatrice Settore Fotografia del Giornale dell’Arte).
 

Rica Cerbarano, 16 dicembre 2023 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Se è vero che ci sono infinite possibilità, c’è comunque un modo «giusto» di trattare le fotografie: come oggetti di valore

Sviluppato in collaborazione con «Il Giornale dell’Arte» e a cura di Rischa Paterlini, in sei puntate affronta l’importanza del dialogo tra culture e terre diverse

In pieno accordo con lo spirito della Biennale (dove condividerà il premio con Anna Maria Maiolino), l’artista turca lavora sul tema dell’immigrazione da oltre cinquant’anni, mossa da una motivazione profondamente etica. E ai giovani consiglia: «State lontani dalle gallerie commerciali»

L’allestimento rimarrà visibile fino al 2025 rinnovandosi ciclicamente

Nuove immagini: l’oggetto fotografico oltre i suoi confini | Rica Cerbarano

Nuove immagini: l’oggetto fotografico oltre i suoi confini | Rica Cerbarano