Da sinistra: «La traversée» (2022), di Karine N’guyen Van Tham; «We Circle Through the Night Consumed by Fire. Portal 01» (2018-20), di Parul Thacker

Da sinistra: cortesia dell’artista; cortesia dell’artista © Parul Thacker

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Da sinistra: «La traversée» (2022), di Karine N’guyen Van Tham; «We Circle Through the Night Consumed by Fire. Portal 01» (2018-20), di Parul Thacker

Da sinistra: cortesia dell’artista; cortesia dell’artista © Parul Thacker

N’guyen Van Tham e Thacker intrecciate a Venezia

Le opere dell’artista franco-vietnamita e dell’autrice indiana s’incontrano per la prima volta a Palazzo Vendramin Grimani

La franco-vietnamita Karine N’guyen Van Tham (Marsiglia, 1988) e l’indiana Parul Thacker (Mumbai, 1973) s’incontrano per la prima volta a Palazzo Vendramin Grimani. Il mezzo espressivo è l’arte tessile: metafora che, in senso più ampio, rimanda all’intreccio, alle connessioni anche tra culture diverse, così come vuole il tema di questa 60ma Biennale di cui la mostra «Per non perdere il filo» è evento collaterale. 

Fonte d’ispirazione e comune denominatore è l’interazione con gli spazi del palazzo e con Venezia, come racconta la curatrice Daniela Ferretti: «Abbiamo scelto due artiste che non si conoscevano lasciandole libere di aderire alla propria visione e ricerca personale. Del resto la filosofia della Fondazione dell’Albero d’Oro (cui si deve il progetto) è anche quella di favorire la conoscenza delle personalità». Il palazzo si popola di interventi site specific frutto, nel caso di Karine, di un work in progress durante una residenza d’artista e, nel caso di Parul, di alcuni sopralluoghi sui quali ha poi lavorato a Mumbai. 

Karine abitualmente assembla tessuti da lei realizzati su un piccolo telaio di tradizione orientale, il suo lavoro giungerà a completamento nel mese di ottobre. Parul si ispira all’arazzo «L’Audience de l’empereur» (XVII secolo, Manifacture Royale de Beauvais) giunto in prestito dalla ginevrina Fondation Etrillard (principale sostenitrice della Fondazione dell’Albero d’Oro). Per l’androne al pianterreno l’artista realizza invece una grande installazione di 18 leggerissimi teli in organza di seta ricamati a mano. Per sottofondo una traccia audio, che fonde il suono di un antico strumento a corde indiano, il Rudra veena, i rumori provenienti dal Canal Grande e il gorgoglìo delle acque dell’Artico, registrata durante una residenza di Parul tra i ghiacci del Nord e rielaborata dal compositore canadese Frank Horvat

A segnare la nuova stagione espositiva di Palazzo Vendramin Grimani anche puntuali aggiornamenti di quanto custodito nella dimora veneziana, come nel caso della stanza dei ventagli che si arricchirà di altri 50 esemplari antichi, a cui si aggiungeranno due nuovi appositamente creati da Karine e Parul.

Veronica Rodenigo, 18 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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N’guyen Van Tham e Thacker intrecciate a Venezia | Veronica Rodenigo

N’guyen Van Tham e Thacker intrecciate a Venezia | Veronica Rodenigo