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Alex Katz, Sissel, 2000

Christie’s

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Alex Katz, Sissel, 2000

Christie’s

Nato nel colore, vissuto nell’arte. La collezione di Alessandro Grassi in asta da Christie’s

Katz, Schifano, Salvo: dieci opere della raccolta dell'imprenditore sono in vendita tra Londra, Parigi e New York

Riccardo Deni

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Il colore è sempre state nel destino di Alessandro Grassi. Nato a Milano nel 1942, il padre è tra i fondatori di Colorama, azienda specializzata in inchiostri da stampa, e quel mondo fatto di pigmenti e miscele lo accompagna fin da piccolo. Segue le orme familiari diventando un importante industriale, ma è a partire dal 1979 che scopre una passione viscerale destinata a definire la sua identità: l’arte. Inizia con la Transavanguardia, attratto dai colori intensi, dalle forme energiche e da un simbolismo che rifiuta la freddezza del minimalismo concettuale. «Sono anti-minimalista», diceva, e collezionava solo opere capaci di scuoterlo emotivamente. 

La sua raccolta cresce includendo Pop Art, Spazialismo, Arte Povera, e nel tempo si trasforma in un insieme coerente e potente, specchio di un gusto personale radicale e di una visione colta ma mai accademica. Grassi vive circondato dalle sue opere, le presta generosamente a musei, pubblica un volume sulla collezione e lascia un importante lascito al MART di Rovereto. Nel 2018, il Centro Pecci di Prato - sua città natale - gli dedica una mostra tributo. Oggi, per la prima volta, una selezione di dieci opere della collezione arriva sul mercato internazionale con tre appuntamenti organizzati da Christie’s

 

Mario Schifano, Grande Quadro Equestre Italiano, 1978

Boetti and Paladino, Senza Titolo, 1989-1991

Si comincia a Londra durante la Frieze Week, il 15 e 16 ottobre, con un nucleo dominato da Alex Katz. Kim II (1989, stima 550-800 mila sterline), Study for Chance (2000, stima 150-200 mila sterline) e Sissel (2000, stima 400-600 mila sterline), tutti lavori mai passati in asta prima e dal forte impatto visivo, che incarnano il dialogo tra la Pop americana e la sensibilità espressionista condivisa con la Transavanguardia. A completare l’offerta londinese, Paesaggio di Salvo (1984, stima 50-70 mila sterline), altro debutto assoluto in asta. 

Il secondo capitolo si apre a Parigi, il 23 ottobre, nell’ambito della rassegna Avant-Garde(s) including Thinking Italian. Protagonista è Mario Schifano con Grande Quadro Equestre Italiano (1978, stima 150-200 mila euro), opera iconica che ha fatto capoline sulle copertine delle riviste di settore così come delle prime retrospettive. Accanto a lui, Gino de Dominicis con Senza Titolo (1997-1998, stima 80-120 mila euro), un’opera enigmatica e intensa, e un raro arazzo a quattro mani tra Mimmo Paladino e Alighiero Boetti, Senza titolo (Il mondo è un insieme di particolari...) (1989-1991, stima 150-200 mila euro), riflessione intrecciata sul senso dell’infinito. 

Nella sessione del 24 ottobre spicca poi Valley Curtain (Project for Colorado) di Christo & Jeanne-Claude (1972, stima 40-60 mila euro), disegno preparatorio del monumentale intervento paesaggistico in Colorado. Accompagnato da 31 Siciliani di Salvo (1976, stima 50-70 mila euro), altra prova significativa dell’artista. L’ultima tappa sarà a New York, con dettagli ancora da svelare, ma un filo conduttore già chiaro: il senso del colore come guida emotiva, intellettuale e visiva, cifra stilistica di una collezione che è, prima di tutto, autoritratto di chi l’ha costruita.

Riccardo Deni, 04 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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