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Riccardo Deni
Leggi i suoi articoliIl colore non è ornamento, ma lente primaria per leggere la realtà. Per restituirle senso, corpo, profondità. Così si apre Il Colore, mostra che inaugura I tempi dello sguardo, progetto in due atti della galleria The Pool NYC che attraversa novant’anni di fotografia italiana, a Palazzo Fagnani Ronzoni, nel cuore antico di Milano. Un primo capitolo composto da 115 fotografie di 32 artisti, italiani e internazionali, per riflettere sullo sguardo, sulla pazienza necessaria per vedere davvero, su quel tempo dilatato che si prende la fotografia quando vuole fermare il mondo.
È un tempo interiore, quello evocato dalle immagini di Il Colore, dove ogni scatto è un passaggio, una soglia, un’ipotesi di racconto. Si comincia da Luigi Ghirri, con la sua luce discreta e filosofica, che sembra interrogare le cose più che rappresentarle. A seguirlo, le esplorazioni di Giovanni Chiaramonte, che si perdono nei recessi segreti di una Venezia meno fotografata, dove la bellezza si consuma piano, nell'ombra. Franco Fontana, invece, fa del colore un sistema strutturale, una grammatica autonoma. Nei suoi paesaggi, le linee diventano campi cromatici, e il paesaggio stesso si fa astrazione, ritmo, musica visiva.
Il percorso continua con le attese silenziose di Guido Guidi, le manipolazioni visionarie di Paolo Gioli, alchimista della materia fotografica, e l’irriverenza di Mario Schifano, che affronta l’immagine come pittura, gesto, urgenza espressiva. C’è poi chi, come Leonardo Genovese, coglie la brutalità poetica della luce lucana, mentre Rita Lintz sublima lo scarto, trasformando resti e oggetti abbandonati in reliquie delicate, dove la polvere si fa memoria.
A scandire il ritmo della mostra, lo sguardo di artisti internazionali come Denis Brihat, Tracey Moffatt, Wim Delvoye, Claus Goedicke, Jiang Zhi. Presenze che amplificano, creando echi, riflessi, suggestioni laterali. Perché il colore non è mai solo pigmento: è una forma del pensiero, un luogo della coscienza, un modo per abitare lo spazio e il tempo. E in questa mostra, diventa anche un modo per raccontare la storia della fotografia, non come evoluzione tecnica, ma come sedimentazione di sguardi.
Il Colore è dunque un invito a rallentare, a sottrarsi all’eccesso visivo del presente, a ritrovare nella fotografia quel potere che oggi rischiamo di dimenticare: il potere di fermare il mondo per un istante, e guardarci dentro. È uno sguardo che attraversa quasi un secolo di storia della fotografia e si muove verso il secondo capitolo del progetto, Il Bianco e Nero, in programma dal 16 gennaio al 28 febbraio 2026, che completerà questo dittico visivo con nuovi protagonisti, nuovi linguaggi, nuove profondità.

Luigi Ghirri, Olanda - Otterlo, 2009 (I capitolo)

Zhi Jiang, Rainbow n 2, 2006 (I capitolo)