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Mantova: non c’è solo la Camera

Stefano Luppi

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Peter Assmann, da pochi mesi direttore di Palazzo Ducale di Mantova, uno dei venti musei autonomi parte della recente riforma Franceschini, ha presentato la nuova sala d’accoglienza per il pubblico che accede alla «Camera picta-Camera degli sposi» di Andrea Mantegna nel Castello di San Giorgio: un’anticamera cui accedono gruppi di 25 persone per una sosta di 10 minuti, passaggio necessario per la visione di uno dei più importanti capolavori del Rinascimento italiano (progetto dell’architetto Andrea Faraguna). «La Camera è il simbolo di Mantova e del Rinascimento italiano, ha dichiarato il direttore Assmann. I turisti vengono qui soprattutto per ammirarla, come dimostrano gli sconfortanti dati registrati negli anni immediatamente successivi al terremoto. Ma Goethe diceva che “si vede solo quello che si sa”, per cui entrare nella sala per breve tempo senza conoscerne la storia, rischiava di diminuire la qualità della sua fruizione».

Ma non si tratta dell’unica novità. Assmann ha infatti predisposto un’ulteriore sala, quella degli «Arcieri», con un nuovo ordinamento dei dipinti di Pieter Paul Rubens, Domenico Fetti e di Antonio M. Viani. Grazie a un nuovo impianto illuminotecnico e alla ricomposizione della grande tela di Rubens del 1605 «La famiglia Gonzaga in adorazione della Santissima Trinità». La ricostruzione del dipinto di Rubens è il frutto di un’indagine spettrografica condotta dall’Università di Verona-Dipartimento Laniac, Culture e Civiltà, con tecniche innovative, in collaborazione con il laboratorio di restauro del Museo mantovano. Molti, infine, i progetti tra 2016 e 2017. Prosegue l’attività dello spazio «LaGalleria» rivolta agli artisti contemporanei del territorio con l’apertura, il 10 giugno, di una mostra-confronto tra la mantovana Sonia Costantini e l’austriaco Josef Schwaiger.

Da segnalare anche l’inaugurazione il 27 maggio dell’opera di Idetoshi Nagasawa, «Vortici per il progetto Scultura in Piazza del Palazzo Ducale», curata da Marco Tonelli nell’ambito di Mantova Creativa: la scultura monumentale è collocata per un anno davanti l’esedra di Piazza Castello, per poi essere sistemata nel giardino dell’azienda Lubiam di Mantova che ne ha finanziato i lavori. Al complesso museale di Palazzo Ducale dall’11 giugno all’11 settembre sarà visibile la mostra «Abitare Gonzaga 2016, Arte, design e spazi domestici», con riallestimenti contemporanei degli spazi creati da Giulio Romano nel 1536 per il duca Federico II Gonzaga. Inoltre a partire dal 7 ottobre aprirà a Palazzo Ducale la mostra allestita negli spazi espositivi al piano terra del Castello di San Giorgio, dedicata ad Albrecht Dürer e al suo rapporto con l’Italia e i suoi artisti. 

Stefano Luppi, 23 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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