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«I have lost and I have been lost but for now I’m flying high», installazione di Michael Stipe alla Fondazione Ica Milano. Cortesia dell’artista e della Fondazione Ica Milano. Foto: Dario Lasagni

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«I have lost and I have been lost but for now I’m flying high», installazione di Michael Stipe alla Fondazione Ica Milano. Cortesia dell’artista e della Fondazione Ica Milano. Foto: Dario Lasagni

L’arte, hobby domenicale per musicisti e artisti

Capita ormai sovente di rimanere affascinati dal mestiere degli altri. Un caso tra gli altri: Michael Stipe alla Fondazione Ica

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Luca Beatrice

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Due anni fa fu la volta di Bob Dylan e dei suoi dipinti esposti al MaXXI di Roma. Non è una novità che Patti Smith, la sacerdotessa del punk, si dedichi molto più spesso all’arte visiva rispetto alla musica che pure l’ha resa famosa: scrive, fotografa, disegna e quando si ricorda canta. E agli appassionati di rock non sarà certo sfuggito l’appuntamento con Michael Stipe alla Fondazione Ica Milano (fino al 16 marzo), una mostra vera e propria di foto, oggetti, sculture e installazioni firmate dall’ex leader dei R.E.M., contentissimo della sua nuova professione, talmente ispirato da essersi convinto che sì, un ritorno discografico potrebbe essere davvero imminente, stavolta.

«Invasioni di campo, incursioni nei mestieri altrui, bracconaggi in distretti di caccia riservata», così Primo Levi parlando de L’altrui mestiere (1985), tendenza invero assai praticata nel nostro tempo a misurarci con più cose contemporaneamente, contando di esportare l’indubbio talento in svariati ambiti. Ci sono artisti che fanno i curatori, critici con la tentazione di dipingere e soprattutto musicisti tentati, nel fine settimana, di dedicarsi alle arti visive, la loro vera passione non ancora a fine di lucro.

Immagino Bob Dylan la domenica in laboratorio ad assemblare ferri per sculture che sembrano cancelli, ma oseresti dirgli che il risultato assomiglia a quello delle case in Val Brembana? E Stipe che gira il mondo con la macchina fotografica cercando curiosità in ogni angolo, cosa distingue le sue stampe rispetto a quelle di un semplice amatore o, se preferite, dove sta l’indispensabile grado di artisticità per trasformarle in qualcosa di più?

Ho come l’impressione che nel nostro mondo la griffe conti sempre oltre il necessario, a prescindere dal risultato. Cercansi vip appassionati all’arte, gallerie, musei, fondazioni non aspettano altro per portare nuove facce e rivolgersi a un pubblico più ampio. L’arte può davvero rinvigorire un programma decisamente spento, «L’isola dei famosi», andando avanti di questo passo.

«I have lost and I have been lost but for now I’m flying high», installazione di Michael Stipe alla Fondazione Ica Milano. Cortesia dell’artista e della Fondazione Ica Milano. Foto: Dario Lasagni

Luca Beatrice, 22 febbraio 2024 | © Riproduzione riservata

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