«Il martirio di sant’Orsola» (1610), di Michelangelo Merisi da Caravaggio, Intesa Sanpaolo Collection Gallerie d’Italia - Napoli

© Archivio Patrimonio Artistico Intesa Sanpaolo. Foto: Luciano Pedicini, Napoli

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«Il martirio di sant’Orsola» (1610), di Michelangelo Merisi da Caravaggio, Intesa Sanpaolo Collection Gallerie d’Italia - Napoli

© Archivio Patrimonio Artistico Intesa Sanpaolo. Foto: Luciano Pedicini, Napoli

L’ultimo tragico Caravaggio da Napoli alla National Gallery di Londra

Dipinto negli ultimi mesi della tormentata vita dell’artista, «Il martirio di sant’Orsola» è lo spunto per affrontare il tema della violenza

«L’ultimo Caravaggio» è la mostra con cui, a trent’anni dalla sua ultima presenza nel Regno Unito, dal 18 aprile al 21 luglio la National Gallery espone «Il martirio di sant’Orsola» (1610), l’opera più tarda del maestro lombardo di proprietà della Collezione Intesa Sanpaolo e conservata nelle Gallerie d’Italia di Napoli

Ad affiancarla sono state scelte da Francesca Whitlum-Cooper un’opera pressoché coeva dell’artista conservata nel museo inglese, «Salomè riceve la testa di Giovanni Battista» (1609-10), e una lettera proveniente dall’Archivio di Stato di Napoli che documenta le fasi finali di commissione del «Martirio» da parte del mecenate genovese Marcantonio Doria. Si tratta della testimonianza la cui scoperta permise, nel 1980, la corretta attribuzione dell’opera al Merisi. 

Dipinto negli ultimi mesi della tormentata vita dell’artista, che si autoritrasse nel giovane barbuto alle spalle della santa, «Il martirio di sant’Orsola» fu spedito da Napoli, dove Caravaggio si trovava, a Genova dove arrivò il 18 giugno 1610, esattamente un mese prima della morte del suo autore. Intorno alla mostra la National Gallery propone approfondimenti sul tema della violenza, tra i soggetti più rappresentati dal Merisi, tanto che il direttore del museo Gabriele Finaldi afferma: «Profondamente tragico, l’ultimo dipinto di Caravaggio sembra rifletterne lo stato mentale ansioso e travagliato mentre si preparava a lasciare Napoli per tornare a Roma».

Elena Franzoia, 16 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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