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Paul Cezanne, «La Montagne Sainte-Victoire vue des Lauves», 1902-06, Private Collection Pierre Huyghe

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Paul Cezanne, «La Montagne Sainte-Victoire vue des Lauves», 1902-06, Private Collection Pierre Huyghe

L’ultimo Cezanne per la prima volta riunito alla Fondation Beyeler

È al periodo maturo, al culmine della propria produzione, che l’istituzione di Basilea dedica per la prima volta una retrospettiva all’artista di spicco della sua collezione

Alessia De Michelis

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Artista post-impressionista, padre dell’arte moderna e precursore del Cubismo. Ciascuno di questi appellativi pone l’accento su un aspetto diverso della carriera di Paul Cezanne (Aix-en-Provence, 1839-1906), il francese che ha fatto della Provenza, sua casa natale, il soggetto prediletto delle proprie tele.

È al periodo maturo, al culmine della propria produzione, che la Fondation Beyeler di Basilea dedica per la prima volta una retrospettiva all’artista di spicco della sua collezione, nonché «padre di tutti noi», come lo definì Picasso.

Con circa 80 dipinti a olio e acquerelli provenienti da collezioni pubbliche e private, la mostra (dal 25 gennaio al 25 maggio 2026) riunisce ritratti enigmatici, scene idilliache di bagnanti, paesaggi evocativi della regione a sud della Francia e della Montagne Sainte-Victorie, tutti contraddistinti da una complessa tensione tra colore, forma e luce.

Alessia De Michelis, 05 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

L’ultimo Cezanne per la prima volta riunito alla Fondation Beyeler | Alessia De Michelis

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