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Ludovica Zecchini
Leggi i suoi articoliUna spirale di colore che si dilata come un respiro, una forma che si scioglie e si ricompone sotto lo sguardo: è così che František Kupka racconta l’astrazione in «Flux et reflux» (1923) e «Formes flasques» (1919–1925). Testimonianze luminose di una pittura fondata su ritmo, cadenza e trasformazione. Mai apparse in asta, il 13 maggio le opere saranno protagoniste della Modern Evening Auction di Sotheby’s New York, con stime rispettive tra 3–5 e 5–7 milioni di dollari. Entrambe provenienti dalla collezione di Joseph H. Hazen, le opere rappresentano il vertice della sua ricerca astratta e potrebbero far registrare un nuovo record per l'artista.
Considerato tra i pionieri dell’astrazione insieme a Kandinsky e Mondrian, František Kupka ha sviluppato un linguaggio pittorico fondato su colore, ritmo e intuizione spirituale. Dopo una formazione tra Praga, Vienna e Parigi, abbandona presto la figurazione per approdare, già negli anni Dieci, a un’astrazione musicale e dinamica vicina all’Orfismo. Negli anni Venti elabora compiutamente una pittura non rappresentativa, anticipando movimenti come l’Op Art e l’Espressionismo Astratto. A lungo sottovalutato, oggi è riconosciuto come figura cardine e pioneristica dell’arte del XX secolo.
«Flux et reflux» è un’opera emblematica del Kupka maturo. Le sue curve ondeggianti e la tavolozza dominata dai blu e verdi narrano di un’astrazione lirica che trae ispirazione dai cicli cosmici e dai fenomeni naturali. Il titolo stesso rimanda al movimento delle maree, tradotto in pittura come pulsazione visiva, ritmo formale, energia pura. Un esempio compiuto della poetica orfico-sinestetica dell’artista, a metà tra scienza e spiritualità.
«Formes flasques», invece, appartiene a una fase più intimista e introspettiva. Le forme appaiono sciolte, liquide, in lenta metamorfosi. Le superfici cromatiche, segnate da gradazioni e sfumature quasi impercettibili, suggeriscono uno spazio mentale più che fisico, in cui la materia si dissolve in vibrazione. Il ciclo a cui l’opera appartiene rappresenta un momento fondamentale nella ricerca sull’astrazione organica e sul tempo come processo pittorico.
Negli ultimi anni si è assistito a una significativa riscoperta dell’opera di Kupka, testimoniata da un’accelerazione nei risultati di mercato e da un rinnovato interesse critico. I suoi sei migliori esiti d’asta sono stati tutti registrati negli ultimi cinque anni, a conferma di una crescente attenzione internazionale verso la sua produzione astratta. Il record assoluto risale al 2021, quando «Le Jaillissement II (Tryskání II)» è stato venduto da Sotheby’s Londra per oltre 7,5 milioni di sterline (circa 10,36 milioni di dollari). Segue pii «Complexe»(1912), venduto nel 2023 da Sotheby’s per oltre 4,6 milioni di sterline, e «Composition triangulaire» (1920–21), passato da Christie’s New York per 5,13 milioni di dollari nel novembre dello stesso anno. Anche «La Forme du jaune» (1919–23) ha attirato forti attenzioni a Parigi, raggiungendo i 3,67 milioni di euro.
A sostenere l'ascesa sul mercato hanno partecipato anche alcune importanti rassegne museali: tra queste, la grande retrospettiva «»Kupka: Pioniere dell’Astrazione, ospitata nel 2018 al Grand Palais di Parigi — la prima dedicata all’artista dopo oltre trent’anni — e «»Armonia e Dissonanza: l’Orfismo a Parigi, 1910–1930, in corso nel 2025 al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, che espone ben undici opere del maestro ceco. Insieme, mostre e mercato stanno contribuendo a ridefinire la posizione di Kupka nel canone dell’astrazione del XX secolo.

František Kupka, Flux et reflux, 1923
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