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Luana De Micco, Maurizio Francesconi
Leggi i suoi articoliA partire dal 2012 la Burberry Foundation (che fa capo al marchio di moda) finanzia una borsa di studio presso il Royal College of Art per studenti di moda, architettura e fotografia oltre a sostenere l’Hepworth Wakefield Museum nello Yorkshire. Nel 2013 Hugo Boss ha sponsorizzato la mostra di David Bailey «Bailey’s stardust» alla National Portrait Gallery di Londra e, nel 2014, Bulgari (gruppo Lvmh) ha fatto lo stesso con «The Glamour of Italian Fashion» al Victoria & Albert Museum.
Le Serpentine Galleries dominano però la scena con una lunga serie di fortunate collaborazioni con grandi brand: nel 2008 le mostre di Richard Prince e Gerhard Richter furono sponsorizzate da Lvmh così come quelle di Philippe Parreno (2010) e Thomas Schütte (2012). Bulgari ha finanziato la mostra di Rosemarie Trockel e Agnès B quella di Jonas Mekas (entrambe nel 2013); nel 2014 Chrome Hearts e Gareth Pugh hanno sostenuto la performance «512 Hours» di Marina Abramovic (con un «additional support» di Givenchy); nel 2016 la storica maison francese Vionnet ha finanziato Das Institut e, sempre l’anno scorso, Swarovski era segnalato come partner della mostra di dipinti e disegni di Zaha Hadid. Si aggiunga, sempre alla Serpentine, il celebre «Summer party» (uno dei grandi eventi sociali della stagione estiva londinese) che, negli ultimi anni, è stato legato a marchi del calibro di Cos, Tommy Hilfiger e Brioni (di proprietà di Kering).
La Tate Modern ha inaugurato a dicembre la mostra su Robert Rauschenberg con il sostegno economico di Tiffany & Co. ma non è la prima volta che il marchio di gioielli si affaccia nel mondo dell’arte del Regno Unito perché, nel 2008, aveva già sponsorizzato il padiglione di Frank Gehry per la Serpentine; il marchio giapponese di grande distribuzione Uniqlo l’anno scorso ha sostenuto la Tate Modern per l’apertura della nuova Switch House e, infine, Gucci sponsorizzerà Frieze Masters per la prossima edizione che avrà luogo in ottobre.
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