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L’ombra di Gurlitt e della cattiva coscienza tedesca su Documenta

Le opere d’arte realizzate come risposta alla collezione di Cornelius Gurlitt, nel cui appartamento di Monaco nel 2012 fu trovato un tesoro di opere probabilmente confiscate dai nazisti, saranno esposte a Documenta 14, a Kassel dal 10 giugno al 17 settembre (dall’8 aprile al 16 luglio è aperta anche la sezione organizzata ad Atene).

Almeno tre artisti hanno realizzato nuove opere collegate al tesoro di Gurlitt, che comprende dipinti di Picasso, Degas, Dürer e Renoir ed è stato scoperto dalla polizia tedesca. Saranno presentate alla Neue Galerie, una delle principali sedi di Documenta. «L’affair Gurlitt continua a gettare ombre su Documenta 14», dichiara Dieter Roelstraete, uno dei curatori della rassegna. Nel 2015, Adam Szymczyk, direttore artistico della quinquennale rassegna, ha proposto di presentare tutta la collezione Gurlitt alla Neue Gallerie, ma non è stato possibile.

«La mostra, come sostiene Roelstraete, riunirà opere che hanno a che fare con le complesse questioni relative a questa vicenda». Il caso Gurlitt ha suscitato diverse domande «che sono state parte integrante» della ricerca curatoriale per Documenta 14, aggiunge Roelstraete. Tra queste, la confisca, il rimpatrio e la conquista coloniale e imperiale, oltre a temi legati alla «psicologia del collezionismo» e al «perdurante mistero della storia della Germania moderna, riflesso dalla saga della famiglia Gurlitt».

Almeno cinque opere della collezione, composta da circa 1.500 pezzi, sono state identificate come confiscate dai nazisti; quattro sono state restituite alle famiglie dei loro proprietari ebrei. Altre 100 circa sono attualmente oggetto di esame. Dopo la morte di Gurlitt nel 2014, il tesoro fu lasciato in eredità al Kunstmuseum di Berna (cfr. p. 2).

Nel 2015 gli artisti tedeschi Hans Haacke e Maria Eichhorn hanno parlato della proprietà Gurlitt con Szymczyk, ma non si sa ancora se hanno creato delle nuove opere sul caso per Documenta. Non è infatti ancora stato reso noto l’elenco degli artisti presenti in mostra. Le opere di Gurlitt anticipano l’atmosfera di una rassegna che avrà un carattere marcatamente politico. Una grande riproduzione dell’Acropoli di Atene, realizzata con 100mila libri messi al bando, sarà collocata in Friedrichsplatz come parte dell’evento. Si tratta di un riallestimento dell’opera realizzata dall’argentina Marta Minujín a Buenos Aires nel 1983, poco dopo il collasso del regime militare del Paese.

Laurie Rojas, 12 aprile 2017 | © Riproduzione riservata

L’ombra di Gurlitt e della cattiva coscienza tedesca su Documenta | Laurie Rojas

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