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«Untitled» (2003), di Adam McEwen (particolare). Cortesia Phillips

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«Untitled» (2003), di Adam McEwen (particolare). Cortesia Phillips

Lo strano caso del dottor Adam e di Mr. McEwen

Gli alti e bassi del mercato dell’arte contemporanea

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Giorgio Guglielmino

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Nel 2004 un amico collezionista comprò dalla galleria di Alessandra Bonomo a Roma un’opera su carta dell’artista Adam McEwen. Si trattava di una semplice scritta a matita su un foglio imbiancato del «Financial Times» che pagò mille euro. Dopo qualche anno il collezionista decise di vendere all’asta questo lavoro.

Lo diede a Phillips che nell’asta del 31 marzo 2008 a New York lo propose con una stima di 4-6mila dollari e lo vendette, diritti compresi, a 9.375 dollari.
Da questo lavoro veniva anche tratta nel 2010 un’edizione in 50 esemplari numerati che il sito Artsy ci informa essere in vendita presso la Ingleby Gallery di Edimburgo a 900 dollari.

Alla recente asta online di Phillips del dicembre scorso è stato proposto un lavoro (qui riprodotto) dello stesso artista, tratto dalla stessa serie, eseguito nello stesso anno (2003), delle stesse dimensioni, sempre matita su foglio imbiancato di un giornale. La stima era di 300-500 dollari ed è stato venduto, diritti compresi, a 1.080 dollari.

Da mille a diecimila e di nuovo a mille: le montagne russe dell’arte contemporanea!

«Untitled» (2003), di Adam McEwen (particolare). Cortesia Phillips

Giorgio Guglielmino, 25 gennaio 2024 | © Riproduzione riservata

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