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Jessica Kreps, partner di Lehmann Maupin: il 12 aprile apre uno spazio a Milano

© Cortesia di Lehmann Maupin, New York, Seul e Londra

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Jessica Kreps, partner di Lehmann Maupin: il 12 aprile apre uno spazio a Milano

© Cortesia di Lehmann Maupin, New York, Seul e Londra

Lehmann Maupin: «Milano per noi è pop up»

La galleria newyorkese vuole testare il mercato italiano

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Giorgio Guglielmino

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Il 12 aprile, proprio in concomitanza con l’apertura di miart, la galleria newyorkese Lehmann Maupin (che ha sedi anche a Londra e Seul) inaugura uno spazio temporaneo in via della Spiga che propone fino al 21 giugno una collettiva con lavori di Hernan Bas, Loriel Beltrán, Mandy El-Sayegh, Nari Ward, Catherine Opie e Todd Gray. «Il Giornale dell’Arte», che aveva già anticipato la notizia, ha rivolto alcune domande a Jessica Kreps, partner della galleria.

Aprite uno spazio pop up a Milano per testare l’ambiente in vista di una possibile galleria permanente?
Questo per noi è solo uno spazio temporaneo. L'opportunità ci è stata offerta da una delle nostre collezioniste di fiducia, Nicole Saikalis Bay, fondatrice di Circolo, un’organizzazione non profit volta a far luce sulla vasta e ricca scena artistica di Milano. Per Lehmann Maupin i pop-up sono diventati una parte importante della strategia aziendale. Nel 2020, abbiamo aperto il primo spazio del genere ad Aspen, in estate, seguito da uno equivalente invernale a Palm Beach. Successivamente abbiamo aperto gallerie stagionali a Taipei e Pechino. Questo approccio a Milano ci aiuterà a entrare in contatto con un pubblico locale di collezionisti, curatori e visitatori internazionali che arrivano in città per miart e per il Salone del Mobile. Inoltre, il nostro impegno nei confronti dell’Europa in generale continua a crescere: oltre 10 dei nostri artisti risiedono nel Regno Unito o nell’Europa continentale, tra cui Shirazeh Houshiary, Gilbert & George e Do Ho Suh, circostanza che, alla fine, ci ha portato ad aprire uno spazio permanente a Londra nel 2020. Proprio l’anno scorso abbiamo nominato Isabella Icoz come partner e il prossimo settembre apriremo un pop up in Cork Street a Mayfair. 

Ma non partecipate a miart? E ad Artissima? Perché?
Non al momento. I nostri artisti, tuttavia, sono parecchio attivi in Italia. Tra gli altri, Nari Ward, ha una retrospettiva al Pirelli HangarBicocca e Kim Yun Shin partecipa alla Biennale di Venezia.

Non dovrebbe interessarvi di offrire anche artisti italiani?
Abbiamo sempre apprezzato i nostri stretti rapporti con artisti, collezionisti e istituzioni. Siamo sempre aperti a incontrare nuovi artisti, conoscere la loro produzione e, quando possibile, interagire con il loro lavoro. Per questo pop up, presentiamo nuove opere di artisti che hanno trovato ispirazione in Italia, dalla sua ricca cultura ai suoi paesaggi unici. Ad esempio, Catherine Opie e Todd Gray hanno entrambi completato una residenza presso l’American Academy di Roma (rispettivamente nel 2020 e nel 2023) e hanno realizzato lavori sulle loro esperienze. Allo stesso modo, artisti come Cecilia Vicuña ed Erwin Wurm, hanno già partecipato alla Biennale di Venezia e realizzato installazioni che prendono in prestito materiali del posto e coinvolgono anche la partecipazione del pubblico locale. 

Giorgio Guglielmino, 10 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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Lehmann Maupin: «Milano per noi è pop up» | Giorgio Guglielmino

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