Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Roberta Bosco
Leggi i suoi articoliL’azienda vinicola Codorníu ha tenuto il secondo concorso di poster oltre un secolo dopo la prima campagna di manifesti modernisti nel mondo del cava, lo spumante catalano, che nel 1898 rivoluzionò la pubblicità in Spagna con la partecipazione dei grandi artisti dell’epoca come Ramón Casas, Miquel Utrillo, Julio Tubilla o Sebastià Junyent.
Il vincitore del secondo «Codorníu Ars Collecta» è stato il disegnatore grafico sivigliano Antonio Dominguez con l’opera «Momenti Codorníu», in cui il cava diventa il leitmotiv di diverse situazioni piacevoli con cenni all’architettura e al design sia modernisti sia contemporanei.
L’opera è stata scelta tra più di 300 candidature da una giuria formata da Ainhoa Grandes, presidentessa della Fondazione Macba, l’artista Antoni Muntadas, l’ex direttore del Museo Munch di Oslo Stein Olav Henrichsen, la direttrice del Museo del Chiado di Lisbona Emília Ferreira, la consulente di architettura e design Pati Núñez, il ceo di Raventós Codorníu Sergio Fuster e Alessandro Allemandi.
Il verdetto della giuria si completa con la selezione di 4 finaliste: l’illustratrice Anna Carazo, le artiste Sandra Modrego e Gala Mirissa e la disegnatrice grafica e ballerina Mariana Schrader. Il vincitore ha ricevuto un premio di 10mila euro e le finaliste di 2mila.
«Questo concorso è stato un successo e le opere finaliste meritano di essere esposte nelle migliori gallerie d’arte del mondo. Per Codorníu ciò che ha davvero valore è aver riunito un elenco di artisti che scrivono un nuovo capitolo nella storia dell’arte spagnola», ha affermato Sergio Fuster, ricordando che, come 125 anni fa, anche l’attuale concorso è un riflesso delle correnti e delle tecniche artistiche della contemporaneità.
Il legame di Codorníu con il mondo dell’arte e della cultura risale alle sue origini, dal progetto delle cantine che fu assegnato all’architetto Josep Puig i Cadafalch, attualmente dichiarato monumento storico-artistico nazionale, al riconoscimento dell’azienda come pioniera del mecenatismo culturale, che si materializzò in opere d’arte iconiche come «Ambra e schiuma» di Ramon Casas.
Le opere si potranno vedere nella sede di Codorníu a Sant Sadurní d’Anoia, sulle colline del Penedés, l’anno prossimo e serviranno da ispirazione per pubblicità, immagini grafiche e merchandising.

Sergio Fuster, ceo di Codorníu, e il vincitore del concorso, Antonio Domínguez. Foto Ferran Nadeu
Altri articoli dell'autore
Per il suo ritorno in città dopo cinque anni, le linee delle sculture dell’artista irlandese dialogano con quelle ondulate e sinuose dell’architettura di Gaudí a La Pedrera
Il Centro Botin (in autunno il Museo Reina Sofía di Madrid) propone una visione a 360 gradi dell’innovatrice artista che mise le donne al centro delle sue opere
Una mostra a Barcellona riunisce per la prima volta tre versioni del santo di Assisi dipinte dal maestro spagnolo. Carme Ramells racconta il restauro che ha cambiato l’interpretazione iconografica dell’opera appartenente al Mnac, svelando una fake news del Siglo de Oro
Il Centre de la Imatge di Barcellona ripercorre la svolta performativa dell’arte visiva attraverso la pratica dell’Odin Teatret e di Cathy Berberian