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Roberto Mercuzio
Leggi i suoi articolill 14 dicembre è stato presentato, nel santuario francescano di Sant’Antonio a Polla (Sa), il restauro che sta riportando alla luce «La discesa agli Inferi», un affresco attribuito al pittore lucano Pietro Antonio Ferro, attivo nei primi anni del Seicento. L’intervento sta restituendo le originali cromie all’opera, consentendo anche dal punto di vista formale una rilettura più approfondita di un ciclo pittorico poco noto ma significativo dell’Italia meridionale.
Influenzata da modelli figurativi cinquecenteschi, la composizione tratta il tema della redenzione universale. Cristo risorto, con la croce a stilo e le simbologie della vittoria sulla morte, scende agli Inferi abbattendone le porte e liberando Adamo, Eva, Giovanni Battista e i profeti. La scena si sviluppa all’interno di un’architettura dipinta che dà vigore alla narrazione dell’opera.
Nella circostanza di questa presentazione, il frate francescano Mimmo Marcigliano, esperto di arte sacra e teologia, e la teologa Lorella Parente hanno chiarito Il significato iconografico e dottrinale dell’affresco, sottolineando il legame tra arte, catechesi e spiritualità francescana. Era presente anche il restauratore Pino Schiavone dell’impresa Etruria Restauri. Di questo affresco si era già occupata in precedenza la restauratrice Maria Rosaria Esposito Piccolo.
Il santuario francescano di Sant’Antonio di Polla, fondato nel 1541, è un rilevante complesso religioso e artistico della Campania. Monumento nazionale dal 1925, custodisce un singolare patrimonio barocco, con opere di Michele Ragolia e fra Umile da Petralia. Nel 2012 è stato inserito tra le «Mille meraviglie d’Italia».
Un particolare dell’affresco di Pietro Antonio Ferro in corso di restauro
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