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Le mostre dei Martedì Critici

L’arte e l’artista sono al centro di un progetto di talk che si fa appuntamento espositivo

Guglielmo Gigliotti

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Roma. Giunge al terzo appuntamento il ciclo espositivo connesso al progetto di talk sull’arte ideato sei anni fa da Alberto Dambruoso. «I Martedì Critici in mostra. Anni ’80/90: oggetti, processi, relazioni: l’incantesimo quotidiano», per la cura di Dambruoso ed Helga Marsala, raccoglie opere di alcuni degli artisti ospiti dei talk avvicendatisi nei musei di MaXXI e Macro a Roma, al Madre e al Pan di Napoli, al Pecci di Milano, e in altre sedi.

In mostra, presso la Temple Gallery di Roma fino al 12 febbraio, si potranno vedere le opere di Giovanni Albanese, Mario Airò, Stefano Arienti, Andrea Aquilanti, Massimo Bartolini, Paolo Canevari, Marco Cingolani, Gregorio Botta, Andrea Fogli, Liliana Moro, Cesare Pietroiusti con i Giochi del Senso e/o Non-senso, Massimo Uberti, Vedovamazzei e di Luca Vitone.

I prossimi due appuntamenti espositivi, che si succederanno nei mesi di marzo e aprile, vedranno gli artisti nati negli anni Novanta-Duemila e poi 2000-16; come nei precedenti due casi si sono avute in mostra le opere di artisti ospiti dei Martedì Critici appartenenti alle generazioni affermatisi negli anni Sessanta-Settanta e Settanta-Ottanta.

Anche questo è un modo per tornare a dare centralità all’arte, nel significato più profondo di questa disciplina dello spirito, che è la comunicazione muta di valori che attingono alle profondità dell’uomo e delle cose. L’obiettivo primario dei Martedì Critici, infatti, è tornare a conferire centralità all’arte in un discorso sull’arte. Sembra scontato, ma non lo è. Perché, come tutti sanno, il cosiddetto sistema dell’arte si è andato sviluppando negli ultimi quattro decenni secondo direttrici patologiche, che hanno determinato la perifericità dell’arte nel sistema che a questa misteriosa entità è intitolata. Della catena del sistema, l’arte è andata infatti col tempo a rappresentare, per paradosso, l’anello debole.
Come negli incontri con gli artisti a parlare è l’artista, che esprime il pensiero che motiva e sostanzia l’opera, così a «parlare» in mostra ora sono le opere, fulcro unico e insostituibile di qualsiasi discorso sull’arte.

Guglielmo Gigliotti, 01 febbraio 2016 | © Riproduzione riservata

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Le mostre dei Martedì Critici | Guglielmo Gigliotti

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