Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Margherita Solaini (Phillips Milano) di fronte all'opera di Flora Yukhnovich, My Body knows Un-Heard of Songs

Phillips

Image

Margherita Solaini (Phillips Milano) di fronte all'opera di Flora Yukhnovich, My Body knows Un-Heard of Songs

Phillips

Le canzoni mai ascoltate di Flora Yukhnovich valgono e volano ben oltre il milione di sterline

Fino al 26 settembre è esposto da Phillips Milano (sarà poi in asta a Londra il 16 ottobre) «My Body knows Un-Heard of Songs», capolavoro precoce della pittrice, manifesto della sua poetica

Luca Zuccala

Leggi i suoi articoli

«O continuate a leggere e vivere secondo il linguaggio patriarcale, restando prigioniere dei vostri corpi, oppure iniziate a scrivere partendo dai vostri corpi, trasformando il corpo in linguaggio, narrazione, potere», ammoniva la filosofa e teorica femminista Hélène Cixous, nel suo saggio «Le rire de la Méduse» (1975). Il concetto non è di semplice restituzione, ma alla base della sua écriture féminine vi è l'evidente necessità di rifiutare i codici razionali, lineari e gerarchici del linguaggio patriarcale. E abbracciare una comunicazione fluida e sensoriale, legata al corpo e all'istinto, fuori dalla logica. O meglio, fuori dalla logica dominante maschile. Tant'è che non bisogna necessariamente essere donne, per scrivere al femminile. La stessa Cixous nomina alcuni autori uomini, come Jean Genet, che hanno scritto secondo modalità femminili. Per esteso, sono esistiti uomini e donne che, senza teorizzarla, hanno seguito questa via comunicativa, eludendo stereotipi e cliché, esplorando forme d'espressione indipendenti. È a loro, oltre che a Hélène Cixous stessa, a cui Flora Yukhnovich (1990) pensava nel 2017, dipingendo «My Body knows Un-Heard of Songs». Il dipinto, il cui titolo è un diretto riferimento all'autrice francese, racchiude in sé gran parte della poetica della pittrice britannica. L'estetica Rococò, la frammentazione delle forme, l'incastrarsi volteggiante delle pennellate, l'esuberanza dei colori. Come anche il tributo a maestri come François Boucher, Fragonard, Tiepolo; che, seppure uomini, hanno proposto una visione del barocco (storicamente legato all’élite maschile e coloniale) ricca di fiori, decorazioni, colori pastello e intimismo, deviando dalla grammatica maschile dominante, che Yukhnovich reinterpreta in chiave femminista e fortemente contemporanea. 

A questo stile delicatamente rivoluzionario si era affidata già otto anni fa Yukhnovich, mentre preparava la sua mostra di diploma alla City and Guilds London Art School e la sua prima personale alla Brocket Gallery di Londra. Un momento in cui non immaginava che da lì a quattro anni i suoi quadri sarebbero valsi milioni di dollari in asta. Raggiungendo vette, nel 2022, di 3,6 milioni («Warm, Wet ‘N’ Wild» (2020)). Rapida ma non semplice ascesa, il cui germoglio ritroviamo nelle opere dei primi anni, tra cui proprio «My Body knows Un-Heard of Songs», che non a caso Phillips presenta come highlight della Modern & Contemporary Art di Londra, in programma il 16 ottobre. La stima per il dipinto è di 900mila-1,5 milioni di sterline. A livello contenutistico, la tela racchiude il principio di uno stile che da lì a poco avrebbe affascinato critica e pubblico, oltre che il già citato mercato. L'opera combina elementi ornamentali, decorativi, floreali, immergendoli in un profluvio di luce, drappeggi e morbidezze. I colori dialogano sui toni del pastello e suggeriscono sensualità, romanticismo. Le forme si dissolvono in sagome evanescenti, i corpi vibrano e ondeggiano tanto da perdere i contorni, sfumando tra rappresentazione e astrattismo. Ogni pigmento è pervaso da un senso di «overflow», di superamento del limite, sia visivo che concettuale. Il corpo che non è confinato, ma si muove al ritmo di «Un‑Heard Songs», canzoni mai ascoltate, sconosciute, nuove. Per esprimersi fuori dai codici dominanti il corpo deve farsi soggetto scrivente, autodeterminarsi, affermarsi come custode di voci e canti non ascoltati, soffocati. Per Yukhnovich la pittura è stata, e rimane, una via per esprimere tale sentire, per offrire all'occhio la visione di una libertà che nasce dall'abbandono consapevole di vecchie, limitanti, certezze.

L'opera sarà esposta a Milano nello spazio di Phillips fino al 26 settembre, insieme agli altri lotti significativi delle Modern & Contemporary Art di Londra e New York, in programma tra ottobre e novembre 2025. 

Abbiamo incontrato per l'occasione Margherita Solaini, Specialist, Associate Director, Modern&Contemporary Art, responsabile di Phillips Milano, direttamente nella sede di Via Lanzone dove l'opera ha fatto capolino questa settimana.

Flora Yukhnovich è considerata una delle artiste più rilevanti della sua generazione. Cosa rappresenta la sua pittura?

Yukhnovich ha sviluppato un linguaggio pittorico unico che fonde il Rococò, l’astrazione gestuale dell’Espressionismo Astratto e riferimenti alla cultura pop contemporanea. La sua pittura è immediatamente riconoscibile per la sensualità dei colori, la ricchezza materica della pennellata e la capacità di rielaborare la storia dell’arte attraverso uno sguardo femminile. I titoli delle sue opere, spesso tratti da film come Mean Girls, dalla Disney o da testi femministi, stabiliscono un dialogo tra passato e presente, tra tradizione pittorica e cultura pop.

Il titolo dell'opera (in asta il 16 ottobre a Londra) My Body knows Un-Heard of Songs si collega a un saggio femminista di Hélène Cixous. Quanto è importante il riferimento concettuale nello svolazzare della tela?

È centrale. Il saggio Le rire de la Méduse introduce il concetto di écriture féminine: la necessità per le donne di sviluppare un’estetica incarnata ed erotica autonoma, libera dalle strutture patriarcali del linguaggio. Yukhnovich applica questo principio alla pittura, liberando le figure femminili dall’oggettificazione attraverso l’astrazione e la presa di coscienza della propria forza e identità. Come dice lei stessa: “L’astrazione mi permette di recentrare l’immaginazione su qualcosa di più legato alla loro esperienza sensoriale in modo empatico, piuttosto che osservare freddamente la loro forma.”

L’Altalena di Fragonard, a cui l'opera è ispirata, ha avuto un ruolo importante nella formazione di Flora...

Flora è stata folgorata da L’Altalena, conservata alla Wallace Collection di Londra, quando proveniva da una formazione molto severa e accademica nel ritratto, ispirata ai grandi pittori inglesi come Lucian Freud. Questa scoperta l’ha spinta a esplorare il Rococò e a sviluppare il suo stile unico. Vale anche la pena ricordare che Flora ha un legame speciale con la Wallace Collection: l’anno scorso vi ha esposto due tele straordinarie ispirate a Boucher, rafforzando il suo dialogo continuo con i maestri del Rococò.

Quanto ha influito l’Italia sulla sua ricerca artistica?

In modo decisivo. Yukhnovich ha vissuto a Roma da bambina e a Venezia da adulta, dove ha approfondito lo studio della grande pittura barocca e dell’opera di Tiepolo. Qui, osservando gli affreschi e ascoltando Vivaldi nella Chiesa della Pietà, ha compreso come ritmo, movimento e variazioni di colore possano dialogare nella composizione, influenzando la dinamica delle sue tele. Questo legame con l’Italia ha arricchito la sua visione, connettendo la libertà del Rococò francese alla magnificenza del Barocco italiano. Nel 2018 ha anche frequentato la residenza d’artista di Palazzo Monti a Brescia.

Dove possiamo vedere le opere di Yukhnovich oggi?

L’autunno 2025 la vede protagonista di due grandi mostre internazionali. Alla Frick Collection di New York, fino al 9 marzo 2026, con Flora Yukhnovich’s Four Seasons si può vedere un’installazione site-specific che dialoga con Rococò, Barocco italiano ed Espressionismo astratto. Inoltre, dal 30 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026, aprirà anche la mostra Bacchanalia da Hauser & Wirth di Los Angeles, con una serie di tele che esplorano la fusione tra forme astratte e riferimenti storici.

Mentre in asta è raro vederla battuta sul rostro, almeno ultimamente...

Sì, e noi di Phillips siamo davvero onorati di avere il privilegio di poterla presentare al pubblico. My Body knows Un-Heard of Songs sarà infatti la prima tela dell’artista a essere offerta sul mercato da più di due anni e partirà da una stima di £900,000-1.5M nel corso della nostra Evening Sale il 16 ottobre a Londra. 

Un'ultima chiosa sull’opera?

La tela rappresenta il cuore della poetica di Flora Yukhnovich: dialogo con il Rococò, sperimentazione materica, critica femminista e apertura alla realtà di oggi. Opera cardine nella sua formazione, racchiude i temi e i motivi che Yukhnovich ha continuato a sviluppare, sintetizzando storia dell’arte e mondo contemporaneo in un corpus tecnico e concettuale di straordinaria coerenza e forza visionaria.

Flora Yukhnovich, My Body knows Un-Heard of Songs. Stima 900mila-1,5 milioni di sterline

Luca Zuccala, 25 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

«Casa Gregotti è una private home-gallery pensata per far incontrare su invito collezionisti, gallerie e istituzioni in un luogo che unisce l’intimità domestica all’energia di uno spazio espositivo»

Dopo l’Iva scesa al 5%, il presidente dell’Angamc propone ulteriori punti: «Detrazione alle società per opere e costi di produzione per eventi culturali, obbligo di acquisto per i beni soggetti a notifica (come in Francia e Inghilterra) e certezza nei tempi e nelle regole»

Sul numero di settembre, il 464, il direttore Luca Zuccala raccoglie i primi frutti di sei mesi di lavoro: «La rinnovata scarica linfatica ha voluto preservarne il cuore e l’identità, lustrando e scintillando, nel nume tutelare eterno della qualità, quel raffinato anacronismo che contraddistingue “Il Giornale dell’Arte”, seducente e mai obsoleto»

Abbiamo incontrato il presidente della Commissione Cultura della Camera dopo il risultato storico dell'abbassamento dell'Iva dal 22 al 5%

Le canzoni mai ascoltate di Flora Yukhnovich valgono e volano ben oltre il milione di sterline | Luca Zuccala

Le canzoni mai ascoltate di Flora Yukhnovich valgono e volano ben oltre il milione di sterline | Luca Zuccala