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Domenico Ghirlandaio, «Cenacolo», 1476, Abbazia di San Michele Arcangelo, Passignano a Tavarnelle, Val di Pesa, Firenze

Courtesy The St. Regis Florence

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Domenico Ghirlandaio, «Cenacolo», 1476, Abbazia di San Michele Arcangelo, Passignano a Tavarnelle, Val di Pesa, Firenze

Courtesy The St. Regis Florence

L'arte degli affreschi fiorentini passeggiando con il St. Regis Florence

Al St. Regis Florence l’arte diventa esperienza sensoriale con «The Art of Frescoes in Florence»: un tour esclusivo, disponibile da giugno 2025, tra affreschi nascosti, storia e bellezza rinascimentale

Nicoletta Biglietti

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C’è un viaggio che non si misura in chilometri, ma in meraviglia. Un viaggio che comincia tra le acque dell’Arno e si perde tra i colori delicati degli affreschi rinascimentali. È un itinerario tra la storia quello che il St. Regis Florence offre in «The Art of Frescoes in Florence», l’esperienza ideata da Olimpia Isidori, che non si limita a essere un percorso artistico, ma diventa un’immersione sensoriale nell’anima nascosta della città di Firenze. Di quella città nata non per dividere, ma per unire. Già nell’antichità, infatti, dove ora sorge il Ponte Vecchio, un guado naturale favoriva i commerci e le connessioni. Non solo fisiche, ma culturali e umane. Qui, in quella che i romani chiamarono Florentia, con un nome femminile come omaggio alla sensibilità e all’ingegno, prese forma un’identità fatta di intuizione e resilienza che attraversò i secoli. Del resto, dopo l’oscurità longobarda, Firenze avrebbe potuto arrendersi, ma, come spesso accade nei momenti più bui, scelse la via della rinascita. I suoi cittadini, animati da una mente razionale e un cuore visionario, iniziarono a contaminare il sapere. E fu proprio da quell’intrecciarsi di visioni che nacque quello che oggi chiamiamo Rinascimento. In questo contesto si inserisce l’esperienza proposta da The St. Regis Florence. Non un semplice tour, ma un percorso nel cuore affrescato della città. «The Art of Frescoes in Florence» è infatti un invito a rallentare, ad ascoltare le storie celate nei pigmenti, e a lasciarsi guidare da chi l’arte non solo la conosce, ma la ama. Il percorso parte proprio dalla Chiesa di San Salvatore in Ognissanti, a pochi passi dall’hotel. Qui, la fede incontrò il lavoro, perché tra i vicoli di quella che all’epoca era la parte più povera della città, si fecero spazio nuove visioni spirituali, portate da movimenti come quello degli Umiliati prima, e dei francescani e domenicani poi. Il loro motto, «Ora et labora», si adattò perfettamente all’anima fiorentina di quel tempo, e in particolare alla manifattura della lana di cui i religiosi furono principali attori.E questa fusione tra spirito e materia iniziò a trovare la sua massima espressione negli affreschi che, da quel momento in poi, iniziarono a decorare chiese, oratori e conventi, trasformando una periferia umile in un polo artistico e produttivo, ove, tra silenzi carichi di spiritualità, grandi maestri come Botticelli e Ghirlandaio realizzarono affreschi. L'itinerario si snoda poi attraverso i capolavori della città come la Basilica di Santa Maria Novella con le opere di Masaccio, Paolo Uccello e Ghirlandaio, e Palazzo Medici Riccardi con la Cappella dei Magi affrescata da Benozzo Gozzoli, in cui la storia sacra si fonde con la potenza simbolica della famiglia Medici. Ma accanto a questi luoghi noti, il tour porta alla luce anche angoli più segreti, refettori nascosti, piccoli conventi, come la Badia a Passignano, e oratori silenziosi, dove l’arte ha potuto fiorire lontano dal clamore.


 

Basilica di Santa Maria Novella, Firenze. Courtesy The St. Regis Florence

Ogni tappa è accompagnata da una guida d’autore con fotografie in alta definizione di Marco Gaggio. Un documento prezioso, pensato come memoria tangibile e concreta, che certamente arricchirà un viaggio già inciso nell’anima. Perché non si tratta solo di vedere, ma di osservare quei palazzi, di cogliere delle pennellate e di percepire quelle atmosfere così profondamente intime, ma al contempo, in alcuni casi, così note, che costruiscono una nuova visione di Firenze. Perché, come afferma Domenico Colella, General Manager dell’hotel, «L’arte dell’affresco è quasi sinonimo di Firenze stessa», di una città che si lascia esplorare come una mappa antica, ricca di sentieri nascosti e tesori da scoprire. E in cui l’arte, più che esposta, è vissuta. Ed è proprio questa l’immagine che resta impressa una volta terminato il tour: quella di una Firenze intima, autentica, e così meravigliosamente stratificata e sconosciuta, nella sua pur apparente notorietà. Ma è proprio il desiderio di proporre un’alternativa alla canonica visita della città quello che «The Art of Frescoes in Florence» si pone, offrendo la possibilità di adattare il tour proposto dal St. Regis in base alle necessità dei clienti: si può scegliere tra passeggiate da due, tre o quattro ore, o optare per escursioni fuori città, verso abbazie e dimore storiche dove l’affresco è ancora protagonista. Ogni dettaglio è pensato per offrire un lusso discreto, fatto di silenzi, pause, luce naturale e narrazioni lente. Accompagnati da una storica dell’arte specializzata, gli ospiti saranno guidati in un racconto fatto di dettagli e simbolii. Ogni affresco è un capitolo di un libro aperto sul passato, ogni chiesa un piccolo universo da esplorare. Il tutto, avvolto dall’eleganza senza tempo del The St. Regis Florence, punto di partenza e rifugio ideale per questo viaggio nell’arte. Perché il St. Regis in realtà è molto più di un hotel. È un rifugio, affacciato sull’Arno, intriso di storia, raffinatezza ed eleganza. Ogni stanza infatti riprende un tema fiorentino, dai Medici al Rinascimento, passando per l’arte della lana, celebrando la bellezza come valore fondante. Incastonato nella storica Piazza Ognissanti, l’edificio è da sempre rifugio di viaggiatori curiosi, mecenati contemporanei e cultori del bello. Ed è proprio da qui che comincia un viaggio che non è mai soltanto esteriore. Perché il The St. Regis Florence non è solo punto di partenza, ma bussola e dimora di un’esperienza che attraversa l’arte per toccare la mente, il cuore e l’anima. E Firenze, da sempre costruita sull’acqua e sulla meraviglia, si rivela ancora una volta per ciò che è: un luogo nato per connettere, intrecciare mondi e guidare, lentamente, verso ciò che davvero resta fuori, ma soprattutto, dentro di noi.


 

Nicoletta Biglietti, 11 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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